Roberto Mancini, ospite al Social Football Summit di Roma, ha rilasciato un’intervista sulla sua storia in Nazionale. Momenti magici e altri molto tristi hanno segnato l’esperienza del ct, che ha deciso di rimanere in azzurro nonostante la delusione provata dalla mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar. La sua Nazionale, in questa prima sosta, ha comunque dato prova di solidità e coraggio, riuscendo a strappare un biglietto per le Final Four di Nations League assieme a Croazia, Olanda e Spagna. Il prossimo obiettivo? Arrivare pronti al Mondiale americano del 2026, e magari vincerlo anche

Mancini: “Punteremo a vincere il Mondiale 2026”

La Nazionale ha raggiunto per il secondo anno consecutivo le Final Four di Nations League, un bellissimo risultato che fa comunque rimanere con l’amaro in bocca soprattutto a Mancini. “Siamo contenti per quello che è successo in questa settimana. Stiamo lavorando, ma purtroppo soffriremo fino a dicembre, questo è un brodino in confronto a ciò che abbiamo passato negli ultimi mesi. Non mi passa perché non meritavamo l’esclusione dal Mondiale. L’Inghilterra che abbiamo battuto a San Siro potrebbe vincere il Mondiale, ma anche l’Ungheria era veramente forte. Raggiungere le Final Four non era facile, i ragazzi hanno dato tutto in un momento in cui la condizione non era al massimo”.

Mancini è quindi tornato indietro a quel 24 marzo 2022, quando l’Italia non riuscì a qualificarsi al Mondiale a causa della sconfitta con la Macedonia del Nord. Il ct avrebbe potuto rassegnare le dimissioni, eppure decise di continuare questa bellissima storia in azzurro iniziata nel 2018. “Perché sono rimasto dopo la Macedonia? Sinceramente non lo so. In quel momento volevo solo girare pagina. Tutti intorno a me erano molto positivi. Poi vincere l’Europeo dà una gioia incredibile, vincere con la Nazionale è la cosa più bella che ci possa essere, dare una gioia così gli italiani è incredibile. Adesso dobbiamo aspettare 4 anni e poi vogliamo riprovare quelle emozioni. Punteremo a vincere il prossimo Mondiale in America“.

Mancini: “La porta della Nazionale è aperta a tutti”

La cura? I giovani. Mancini ne è convinto. “La Nazionale dà qualche delusione ma anche soddisfazioni. La nostra è una delle migliori al mondo, e se si riesce a migliorare qualcosa e dare un po’ più di fiducia ai più giovani, permettendogli di sbagliare, riusciremo a ripartire da loro. Io da giovane ho fatto tutto e capisco chi sbaglia. La porta della Nazionale è aperta a tutti, anche a coloro che hanno avuto un comportamento sbagliato. Basta chiedere scusa e si viene subito riaccolti”.

Il ct Mancini, il prossimo 10 ottobre, festeggerà un anniversario speciale: 40 anni dall’esordio con la maglia azzurra dell’Under 21 avvenuto nel 1982. Per me sono stati 40 anni straordinari con l’Italia. Quando ho esordito io non avevamo nulla di tecnologico. Era tutto fatto a vista anche se l’occhio non sbaglia. I mezzi di oggi ci hanno dato una grande mano però è veramente tutto cambiato da tanto tempo. Avere due/tre telecamere con noi ha significato doverci adeguare anche a quello. La vita ormai è questa e bisogna saperci convivere. I dati sono importanti: sono un elemento a cui non si può più rinunciare”.