Mathieu Van der Poel dice “ho sbagliato“, ma precisa di non aver spinto le due ragazze dell’hotel. Atteso in aeroporto dai giornalisti olandesi, è uscito finalmente allo scoperto dopo l’episodio spiacevole dei giorni scorsi che ha condizionato la sua prova in linea dei Mondiali di Wollongong.

“L’Australia me la immaginavo diversa. Ammetto di aver sbagliato, ma non volevo far male a quelle ragazze

Questa la versione dei fatti sostenuta dal ciclista nato nei Paesi Bassi, ai microfoni di VTM. Ha ammesso di avere afferrato una delle due per un braccio, ma precisando:

“Non con l’intenzione di farle del male. Chi mi conosce sa che non ho mai fatto del male a nessuno. Le voci sul fatto che io le abbia spinte sono false. Ci sono due versioni diverse della storia, solo che dall’Australia era difficile confutarla. Mi dispiace e ho sbagliato. Non avrei dovuto farlo, ma purtroppo è successo. Avrei dovuto chiamare la reception o avvisare qualcuno, ma ho pensato di poterla risolvere da solo. Si è rivelata la scelta sbagliata. Ora sta a me mettermelo alle spalle. Sono già felice di essere tornato a casa, dove posso trovare un po’ di pace e tranquillità”.

Van der Poel e le ragazze dell’albergo: i video

Il corridore olandese aveva avuto un confronto animato a livello dialettico con due ragazze minorenni (13-14 anni) di un’altra camera dell’albergo, che disturbavano la quiete durante la notte precedente alla gara, bussando alla sua porta o gridando per i corridoi. Per questo era stato fermato e poi rilasciato in tempo per la corsa, abbandonata dopo appena 30 km a causa delle precarie condizioni psicofisiche in cui versava, tra le ore di sonno perse e quelle trascorse in Commissariato. Se l’è cavata con un divieto di entrare in Australia per i prossimi 3 anni.

Nelle ultime ore sono apparsi sui social dei video fatti dalle stesse ragazzine. Nel primo si vede una delle due ragazze che bussa alla porta della camera dell ciclista che esce arrabbiatissimo in mutande. Le ragazze a quel punto scappano verso la camera dei genitori. Dal secondo video si capisce che l’inseguimento è continuato fino alla camera dei genitori, che sostengono sia stata violata la loro privacy e hanno chiamato la polizia.