Cos’è il Nord Stream: un gasdotto sottomarino lungo 1224 km ed è composto da due diversi condotti paralleli attraverso cui la Russia esporta parte del proprio gas in Europa. Questa infrastruttura parte da a Vyborg, in Russia, e arriva a Lubmin-Greifswald, in Germania, correndo sul fondale del Mar Baltico. Tuttavia esiste anche il nord stream 2 dalle stesse caratteristiche del primo (sono gas dotti gemelli) che però è in disuso, per una serie di motivi evidentemente di natura geopolitica.

La principale sorgente di gas che alimenta il Nord Stream è il , situato nella penisola di Yamal, in Siberia occidentale. Esso è un giacimento gigante, esteso su un’area di circa 1000 km2 e contenente riserve di gas pari a 4,9 mila miliardi di m3. Il Nord Stream è in grado di trasportare in Germania 55 miliardi di m3 all’anno, 27,5 per condotto, soddisfacendo l’esigenza annuale di gas di più di 26/27 milioni di abitazioni.

Cos’è il nord stream: progetto e realizzazione del gasdotto

La realizzazione del Nord Stream è costata circa 7,5 miliardi di euro. Una gran bella sfida ingegneristica stravinta da Gazprom: infatti per viaggiare il gas lungo un gasdotto viene spinto sì in partenza ma in base alla lunghezza dell’infrastruttura, occorrono poi inserire anche da uno o più impianti di compressione intermedie.

Nella fattispecie, no. Esiste un unico impianto di compressione all’inizio e nessun impianto intermedio. Avviene dunque un salto di pressione notevolissimo tra l’inizio e la fine dei condotti: si passa da 220 a 106 bar.

Ma come si presentano esternamente questi tubi? Sono composti di un acciaio resistente e flessibile e la ruvidezza della loro superficie interna è inferiore a 6 micrometri (cioè 6 millesimi di millimetro); questo significa che sono estremamente levigati per evitare attriti. Esternamente sono ricoperti da un particolare rivestimento anti-corrosione e anti-urto, realizzato con un particolare mix ad alta densità di cemento e ferro che rendono pesante la struttura così da garantire stabilità sul fondale marino.

Ogni tubo in acciaio è lungo circa 12 metri e pesa 24 tonnellate. In totale, per realizzare sia il Nord Stream sia il Nord Stream 2 (tutti e due le linee costituite da una coppia di condotti) sono stati necessari circa 400.000 tubi, per un peso totale di 9.6 milioni di tonnellate.

Per quanto concerne la loro realizzazione il processo ha previsto dei passaggi. Una volta prodotte, dalle fabbriche i tubi venivano trasportati in treno fino a delle navi che li portavano su delle imbarcazioni ancora più grandi e finalizzate alla loro messa in posa, che avveniva mediamente di 3 km al giorno fino ad arrivare al punto finale.

All’inizio del nuovo millennio il nord stream fu considerato come una infrastruttura strategica per l’Unione Europea, i suoi lavori di costruzione sono cominciati nel 2010 e i due condotti sono entrati in funzione rispettivamente nel 2011 e 2012. L’aspetto di cui bisogna tener conto è che secondo una previsione solida progettuale il gasdotto possa rimanere in funzione per almeno 50 anni.

Il gasdotto allo stato attuale

Il Nord Stream 1 è stato chiuso dal colosso del gas russo Gazprom ad agosto 2022, dopo mesi in cui aveva funzionato a capacità ridotta. Prima dello stop funzionava solo al 20% della capacità. La chiusura ufficialmente è stata motivata dalla necessità di fare lavori di manutenzione, ma secondo Berlino si tratta di una ritorsione di Mosca in risposta alle sanzioni Ue per la guerra in Ucraina.
Il Nord Stream 2 invece non è mai entrato in funzione: la sua costruzione è stata completata lo scorso settembre ma non è mai stato avviato, sempre a causa delle tensioni tra Russia e Unione europea.