Lorenzo Sonego ha vinto il suo “titolo più bello“, a Metz, contro il kazako Bublik. È il terzo titolo ATP della carriera del tennista azzurro, che ha riscattato quella che probabilmente si può ritenere la più difficile della carriera, quantomeno a livello di risultati. Il torinese ora si è già diretto a Sofia, dove questa settimana sta partecipando al Sofia Open, un altro ATP 250. Oggi ha debuttato battendo Zapata Miralles in due set, 6-3; 6-4. Prosegue quindi lo straordinario momento di forma di Sonego, che riesce a regolare comodamente il numero 78 al mondo in un’ora e diciannove minuti. Tra queste due esperienze, ha concesso qualche parola ai giornalisti del Corriere di Torino:
“Ho provato le sensazioni per le quali facciamo questo lavoro. Combattere, alzare un trofeo, sentire il calore della gente, divertirsi in campo”.
Sonego: “Bublik? Non mi ha dato fastidio”
Ha continuato così:
“Per invertire la rotta, la prima cosa importante è stata battere Karatsev, che mi aveva sempre sconfitto. Batterlo al primo turno ha rappresentato una bella iniezione di fiducia. Il match più duro è stato quello contro Simon, che nonostante sia a fine carriera si muove benissimo e trova soluzioni difficili da contrastare. Alla fine sono riuscito a vincere il mio titolo più bello, su una superficie tra le mie preferite, il veloce indoor, e battendo grandi giocatori come Korda e Hurkacz. La finale con Bublik? Vincere il primo set è stato determinante, poi nel secondo al primo break subito lui è crollato e ha fatto un po’ di accademia. Non mi ha dato fastidio, lo conosco e siamo amici”.
Ora nella testa c’è già Sofia, dopo la vittoria di sostanza, qualità e solidità contro Zapata Miralles. Occorrerà raccogliere le forze, trovare la concentrazione perfetta per superare anche Holger Rune, testa di serie numero 5 e suo prossimo avversario.