Due ragazzine di 12 e 14 anni sono finite in coma etilico dopo una serata trascorsa a bere alcol a Palermo, dove la Questura ha ora disposto la chiusura per 30 giorni del pub “incriminato”: si tratta del locale “Don Chisciotte” di via dei Candelai, accusato di aver somministrato illegalmente alcolici alle minorenni, finite poi in ospedale.

Finiscono in coma etilico a 12 e 14 anni: chiuso un pub di Palermo

È stato il Questore di Palermo Leopoldo Laricchia a disporre la sospensione della licenza e la chiusura del locale “Don Chisciotte” per 30 giorni. Il provvedimento è stato istruito dai poliziotti della Divisione di polizia amministrativa dopo un grave episodio di intossicazione etilica che ha riguardato negli scorsi giorni due ragazzine di 12 e 14 anni, finite in coma etilico dopo aver abusato di bevande alcoliche all’interno del locale. Tuttavia, “la censurabile condotta dell’esercente – si legge nel comunicato disposto dalla Questura – non si sarebbe limitata alla somministrazione alcolica, ma avrebbe riguardato anche la mancata adozione di iniziative di soccorso, quali chiamare un’ambulanza per un pronto intervento medico o prestare, nell’immediato, aiuto”. Le due ragazze sarebbero state infatti colte da forti malori all’interno del pub, senza riuscire nemmeno a contattare i propri familiari per via dello stato confusionale in cui si trovavano e sarebbero stati terzi a chiamare i soccorsi.

Vendere alcolici ai minori: cosa prevede la legge italiana

I locali nei quali vengono venduti alcolici, così come i supermercati, sono in genere tenuti ad esporre un cartello nel quale si ribadisce il divieto di vendita e somministrazione di alcolici ai minori di 16 anni. È quanto prevede la legge italiana, che all’articolo 689 del Codice Penale stabilisce che sia perseguibile penalmente chiunque venda bevande alcoliche a minori di 16 anni o a persone in evidenti condizioni di deficenza psichica, in luoghi pubblici (come una piazza o una strada) o aperti al pubblico (cioè quei luoghi dove chiunque può entrare, rispettando alcune condizioni: ad esempio il cinema, previo pagamento del biglietto).

Oltre all’arresto fino ad un anno, è prevista in questo caso la sospensione dell’attività commerciale coinvolta (che può essere di qualunque tipo, dai bar ai ristoranti), mentre non ci sono ripercussioni sul minore di 16 anni che decida di acquistare alcol: spetta all’esercente adottare tutte le misure opportune del caso, ad esempio accertandosi dell’età degli acquirenti, anche chiedendo i vari documenti. Se il fatto è stato commesso più di una volta, si applica inoltre una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 25mila euro.

Ma non è tutto, perché nel 2017 è stato introdotto un decreto legge che ha deciso di sanzionare anche coloro che somministrano e vendono alcol ai minori ultrasedicenni (cioè a coloro che hanno tra i 16 e i 18 anni). In questo caso è prevista unicamente una sanzione di tipo amministrativo, che va da un minimo di 250 fino a un massimo di 1.000 euro. Se si tratta di una recidiva, la sanzione pecuniaria sale dai 500 ai 2mila euro (il doppio) e l’esercente potrebbe dover sostenere la sospensione dell’attività commerciale per un periodo di tre mesi. È importante poi specificare che, nonostante l’alcol possa essere venduto o somministrato da un dipendente, è il proprietario del locale ad essere punito in caso di mancata osservanza della legge.