Il 29 settembre si celebra la terza Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari indetta dalle Nazioni Unite: un momento in cui concentrare l’attenzione sul fatto che più di un terzo del cibo prodotto a livello globale viene sprecato, con importanti ripercussioni economiche, sociali ed ambientali. Basti pensare che solo nella nostra Penisola, in media un italiano su tre butta due kg di cibo al mese: lo scopo di questa giornata sentita fortemente anche da Too Good To Go, applicazione creata proprio per far fronte allo spreco alimentare e che consente di comprare a prezzi bassissimi dei cibi che altrimenti verrebbero buttati perché prossimi alla scadenza, è quello di evitare che 400 tonnellate finiscano nella spazzatura; ciò significa compensare lo spreco di 200.000 cittadini italiani per un mese, l’equivalente di città come Trieste o Taranto. Nonostante si cerca in vari modi di invertire la rotta dello spreco alimentare e far sì che avvenga il meno possibile e nonostante un italiano su dieci abbia scaricato l’applicazione anti spreco, c’è ancora molto da fare!

Qual è l’alimento che si spreca di più al mondo

Secondo varie analisi del 2° Cross Country Report dell’Osservatorio Waste Watcher International, che hanno monitorato 9 Paesi del mondo : Italia, Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, Brasile e Giappone, la frutta è l’alimento più sprecato del Pianeta! Lo studio è stato realizzato in occasione della 3^ Giornata internazionale di consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari del 29 settembre e della Giornata mondiale del cibo, il World Food Day in calendario il prossimo 16 ottobre.

I Paesi che buttano via più cibo

Con la ricerca risulta che gli italiani gettano individualmente 30,3 grammi di frutta alla settimana, segue l’insalata con una media di 26,4 grammi pro capite, e il pane fresco con 22,8 grammi. A superare l’Italia sono gli Stati Uniti, con 39,3 grammi di frutta a testa, seguiti dalla Germania con 35,3 e il Regno Unito che si attesta su uno spreco settimanale di 33,1 grammi a testa. Nella classifica degli alimenti più sprecati entrano anche latte e yogurt con un valore intorno i 38 grammi settimanali negli Stati Uniti e 27 circa in Germania, seguono poi gli affettati e i salumi sprecati per 21,6 grammi in Francia e 14,2 grammi settimanali in Giappone, riso e cereali, che in Brasile si gettano per 27,2 grammi settimanali e i cibi pronti che i giapponesi sprecano in misura media di 11,5 grammi settimanali. 

I gravi danni dello spreco alimentare

L’Osservatorio Waste Watcher International ha calcolato che vale 4,02 miliardi euro lo spreco di energia nascosta nel cibo sprecato durante il 2021 solo nelle nostre case: sono infatti circa 11 miliardi di euro complessivi i soldi che equivalgono allo spreco alimentare domestico in Italia, sulla base di un costo dell’energia elettrica pari a circa 0,4151 €/kWh. Nel 2020, lo stesso spreco alimentare domestico equivaleva a una perdita economica a livello energetico di 1,61 miliardi euro. Ridurre lo spreco alimentare nel mondo è doveroso e si deve agire quanto più in fretta possibile: ciò infatti significherebbe anche una diminuzione non solo dell’impronta energetica ma anche degli impatti ambientali che saranno sempre più devastanti.