A causa delle tensioni internazionali, la Russia ha deciso di non presentare i suoi film per gli Oscar del 2023.

Oscar 2023, la Russia contro gli USA anche sul grande schermo

La guerra in Ucraina fa sentire le sue ripercussioni anche sul mondo del cinema.
Il governo della Federazione Russa ha, infatti, deciso che non presenterà alcun film per la pre-selezione della categoria Miglior Film Internazionale (International Feature Film Award), il cui vincitore verrà stabilito nella Notte degli Oscar che si terrà a Los Angeles il 12 marzo del prossimo anno. Ogni nazione è chiamata a scegliere un suo film da inviare all’Academy of Motion Picture Arts and Sciences – come ha fatto l’Italia pochi giorni fa, candidando Nostalgia di Mario Martone con Pierfrancesco Favino – che poi sceglie i 5 migliori tra tutti quelli inviati.
Le tensioni geopolitiche tra le due superpotenze, scatenate dall’invasione russa dell’Ucraina, hanno dunque portato a una decisione senza precedenti da parte del Cremlino, comunicata con una breve nota da parte dell’Accademia russa del cinema.

Il comitato dell’Accademia di cinema russo ha deciso di non selezionare alcun film nazionale per il premio Oscar dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences americana del 2022.

Le reazioni

L’Academy statunitense non ha commentato la scelta di Mosca ma non sono mancate le reazioni da parte di esponenti del cinema russo.
In particolare, il regista Pavel Chukhray, candidato all’Oscar nel 1998 con il suo film Il ladro e a capo della commissione incaricata di selezionare il film da mandare all’Academy, ha rassegnato le sue dimissioni in segno di protesta contro una decisione “adottata alle sue spalle”. Parere diverso, invece, quello espresso da Nikita Mikhalkov, primo e unico regista russo ad aver vinto l’Oscar per il Miglior Film Straniero con la sua opera Sole ingannatore, nel 1994, che mostrava gli orrori nell’Unione Sovietica sotto la dittatura di Stalin. Nell’appoggiare la decisione del governo, Mikhalkov, molto vicino alle posizioni del Cremlino di Vladimir Putin, ha dichiarato che “scegliere un film che rappresenti la Russia in un Paese che al momento nega l’esistenza della Russia semplicemente non ha senso”.
Resta il fatto che una simile presa di posizione va a intaccare un rapporto tra il cinema russo e quello statunitense che, negli ultimi anni, era stato particolarmente positivo, con due film russi candidati negli ultimi anni per il Miglior Film Internazionale: Leviathan, del 2014, e Loveless, del 2017, entrambi diretti da Andry Zvyagintsev.

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