Secondo Bjorn Borg, Federer è un’icona globale. Il campione svedese è stato testimone di un momento che resterà a lungo nella memoria degli amanti dello sport: il saluto di Roger Federer al tennis, avvenuto durante la Laver Cup, manifestazione molto equilibrata e divertente che ha visto la rimonta del Team World sul Team Europa. Borg è stato allenatore del Team Europa, e si è presentato in grandissima forma fisica. Da ricordare che il suo addio al tennis fu molto diverso: lasciò a soli 26 anni dopo aver vinto 6 Roland Garros e 5 Wimbledon consecutivi, dal 1976 al 1980.
“La cosa da ricordare è che Federer ha deciso di chiudere felicemente così, qui alla Laver Cup, insieme a Nadal. Sono onorato di essere stato il suo allenatore in questi giorni. L’altra sera è stata di grande insegnamento per i giovani: qualcosa del genere non la vedremo per molti, molti anni. Federer ci mancherà molto. È più grande di tutti”.
Sulle lacrime di Federer e Nadal:
“Per me è stato incredibile da vedere. Credo che Rafa fosse così triste anche perché sa che un giorno dovrà dire anche lui addio. Ma il loro doppio è stato il perfetto lieto fine”. Il mio addio è stato diverso, ero molto più giovane: ma volevo dedicarmi ad altro e così è stato. Nessun rimorso, ho capito che era il momento giusto”.
Poi ha sottolineato le qualità del campione svizzero:
“È un’icona globale, è ammirato, amato, applaudito da tutti. E poi è umanamente una grande persona, gentile, affidabile, disponibile. Invidioso di lui? No, Al massimo, gli avrei rubato lo slice di rovescio”.
Borg ha lasciato una battuta anche su Berrettini e Sinner:
“Matteo è un fantastico giocatore. Averlo in squadra con noi è importantissimo, sia per me che sono il capitano, che per i tifosi. Anche Jannik farà grandi cose e spero che presto faccia parte della nostra squadra europea negli anni a venire, anche lui è bravissimo. L’ultimo match contro Alcaraz è stato pazzesco a New York”.