Tornano gli appuntamenti autunnali del Maggio musicale fiorentino e, per aprire questa parte della stagione, il 29 settembre vede in programma un evento imperdibile. Il Festival d’Autunno si apre, infatti, con il Trovatore di Giuseppe Verdi. Sul podio ci sarà il direttore emerito Zubin Mehta che condurrà Coro e Orchestra del Maggio proprio negli spazi dell’Auditorium a lui dedicato.
La regia dello spettacolo è affidata a Cesare Lievi, un auspicato ritorno per il Maggio musicale fiorentino, mentre scene e costumi sono durati da Luigi Perego e le luci da Luigi Saccomandi.
Il Festival d’Autunno è uno dei due eventi satellite annunciati dal sovrintendente Alexander Pereira e dal direttore principale Daniele Gatti pensati per espandere la proposta del Maggio Musicale Fiorentino, arricchendo di nuovi appuntamenti il Festival principale che si tiene, come di consueto in primavera.
Grandi nomi sul palco dell’Auditorium
Per quanto riguarda gli artisti, ricordiamo Amartuvshin Enkhbat come Il conte di Luna, María José Siri come Leonora, Ekaterina Semenchuck nel ruolo di Azucena, Fabio Sartori come Manrico, mentre Riccardo Fassi interpreta Ferrando. A completare il cast ci sono Caterina Meldolesi nel ruolo di Ines, Alfonso Zambuto come Ruiz, Davide Piva come Un vecchio zingaro e Joseph Dahdah nei panni di Un messo. Maestro del Coro: Lorenzo Fratini.
Oltre alla prima il cartellone prevede altre tre repliche: il 5 e 7 ottobre alle ore 20 e il 2 ottobre alle ore 15.30.
Da notare che la recita del 07/10/2022 è proposta al pubblico con uno sconto del 50% del prezzo sui biglietti di ogni settore e sarà trasmessa in diretta radiofonica su Rai Radio3.
Maggio musicale fiorentino: Il Trovatore di Giuseppe Verdi
Ad inaugurare il Festival d’autunno del Maggio musicale fiorentino sarà appunto il Trovatore di Verdi. Artista di instancabile creatività, mentre a Venezia nel marzo del 1851 si gode il successo del Rigoletto, a Giuseppe Verdi sorge l’idea di un nuovo progetto artistico. Lo propone al poeta Salvadore Cammarano, che con lui aveva lavorato alle precedenti opere: Alzira, Battaglia di Legnano e Luisa Miller. Ad ispirare Verdi fu El trovator di Antonio Garcia Gutierrez: dramma romantico rappresentato a Madrid nel 1836 e, fino ad allora, mai tradotto in italiano.
Verdi si entusiasma per questa nuova sfida, ma i lavori non procedono forse perché il testo non convince completamente Cammarano. La situazione si complica a causa dell’improvvisa e inaspettata morte del librettista, avvenuta nel luglio del 1852 a libretto quasi ultimato.
A quel punto Verdi si vede costretto a chiedere l’intervento di Leone Emanuele Bardare per completare l’opera, rivedendone alcune parti.
Anche nel Trovatore si ritrova uno schema già sperimentato nel Rigoletto: il compositore si concentra su un personaggio anticonvenzionale, la zingara Azucena, protagonista indiscussa dell’opera.
Si tratta di un personaggio dominato da passioni contrastanti come la sete di vendetta per la morte atroce della madre, arsa viva con l’accusa di stregoneria, e l’amore per il figlio adottivo Manrico. Il personaggio di Azucena richiede una voce drammatica capace di definire il suo carattere oscuro, continuamente in bilico tra allucinazioni ed esplosioni cariche di pathos.
La prima assoluta de Il Trovatore fu il 19 gennaio 1853 al Teatro Apollo di Roma. Per le riuscite invenzioni melodiche, l’appassionato lirismo e l’orchestrazione coinvolgente e attenta a sottolineare i caratteri dei quattro protagonisti, quest’opera divenne in breve quella più amata ai tempi di Verdi.