L’esondazione del Tevere nel pomeriggio di ieri, Lunedì 26 Settembre ha portato con sé molti danni e disagi. Sul Lungotevere Arnaldo da Brescia i Vigili del fuoco hanno recuperato quattro auto rimaste bloccate per la piena del fiume, in soccorso arrivati sommozzatori e personale fluviale.
Come annunciato nel pomeriggio di Lunedì 26 Settembre, sulla regione Lazio si sono abbattute forti piogge e violenti temporali che hanno portato all’esondazione del fiume Tevere. Nel corso della nottata, infatti verso 00.50, il fiume Tevere è straripato e ha bloccato quattro automobile all’altezza del civico 11 del Lungotevere Arnaldo da Brescia, fra piazzale Flaminio e piazza del Popolo e fra i ponti intitolati a Matteotti e Pietro Nenni, ma più vicino a quest’ultimo, in prossimità dell’argine.
Il Tevere in piena ha bloccato quattro automobili su cui, oltre al conducente, viaggiavano alcuni passeggeri, tutti rimasti sulla banchina. e soccorsi in seguito.
Per le persone infatti è stato impossibile muoversi a bordo delle vetture che sono state costrette ad allertare immediatamente i soccorsi, oltre a loro sul luogo della piena sono stati inviati anche il personale del nucleo fluviale, insieme ai sommozzatori e al personale della squadra 12 C.
Stando alle prime ipotesi circolate fino ad ora, l’improvviso innalzamento notturno del livello del Tevere a Roma sarebbe riconducibile alle abbondanti piogge cadute nei giorni scorsi su tutta l’Italia centrale. Si sta tuttora verificando, come spesso accade quando accadono episodi del genere, se sia stata aperta la diga di Corbara, sita proprio al confine fra Lazio e Umbria.
Esondazione Tevere: l’allerta meteo fino a stasera sulla regione Lazio
A partire dal pomeriggio di ieri, la Protezione Civile della Regione Lazio ha inviato una nota per comunicare alla popolazione il rischio di forti piogge e violenti temporali su tutta la regione, in special modo la zona appenninica del reatino e i bacini dell’Aniene e del Liri. Il maltempo, però, non ha risparmiato neppure la città di Roma dove la pioggia ha causato numerosi danni, a partire dalla caduta dei rami degli alberi, anche delle vie del centro.
La piena del Tevere è stata comunque monitorata costantemente dagli addetti ai lavori, a cominciare dagli agenti della polizia locale che da ieri pomeriggio hanno chiuso tutti gli accessi pedonali alle banchine del fiume con le pattuglie, sorvegliando poi quelle zone dove si potrebbero verificare delle criticità.
Ricordiamo che su Roma vi è in corso un’allerta gialla per piogge e temporali, scattata dalle prime ore del pomeriggio del 26 Settembre, e che andrà avanti per le successive 36 ore, quindi almeno fino a questa sera. La speranza, ovviamente, è che non si verifichino altri disagi come quelli accaduti agli automobilisti bloccati sul lungotevere.
Automobilisti bloccati sul lungotevere
Le operazioni di salvataggio per le quattro auto rimaste bloccate dall’esondazione del fiume sono scattate nel momento in cui sono pervenute le prime richieste di soccorso alla Sala Operativa. L’intervento di due squadre di Vigili del fuoco, degli uomini del gruppo fluviale e dei sommozzatori si è concluso con il recupero dei cittadini rimasti bloccati all’interno delle auto.
I sanitari del 118, che si sono rapidamente recati sul posto, hanno poi soccorso i malcapitati. A quanto si apprende, nessuna delle persone rimaste in ostaggio delle acque del Tevere ha riportato ferite, ma sono stati comunque portati in ospedale per degli accertamenti.
Sul luogo, sono subito interventi i Vigili del fuoco e gli agenti del I gruppo Trevi della polizia locale di Roma attorno all’una della notte appena passata.
Dopo il salvataggio, le autorità competenti hanno provveduto a recuperare i veicoli. Le operazioni sono state particolarmente lunghe e complesse ma i mezzi sono stati infine localizzati nel tratto di Lungotevere che collega via Ferdinando di Savoia al ponte Matteotti.
Quanto accaduto nel cuore di Roma rappresenta un ennesimo esempio delle gravi conseguenze del cambiamento climatico e del rischio idrogeologico che si sta abbattendo da giorni sul Paese già vessato da mesi di siccità.