Con l’autunno è tornata l’acqua alta a Venezia, che ha fatto rimboccare oggi i calzoni a residenti e turisti. Sconsolati i primi, forse più divertiti i secondi, per i quali l’acqua che invade la città è sempre un evento da immortalare con video e fotografie.
Oggi si è registrata una marea di 105 centimetri, valore tale da non far attivare il Mose: l’acqua ha dunque quindi parzialmente allagato una piccola parte della città lagunare, a partire da piazza San Marco e dalla sua Basilica.
Cosa dicono le previsioni
Per quanto riguarda l’acqua alta a Venezia nei prossimi giorni, le previsioni meteo non fanno ben sperare. Un’intensa ondata di maltempo in arrivo dal Nord Europa nei prossimi giorni colpirà infatti anche il Veneto con forti temporali che potrebbero provocare locali allagamenti. In particolare, giovedì 29 potrebbe essere una giornata particolarmente difficile dal punto di vista meteo per Venezia. Oltre ai temporali, a causa del vento fortissimo di Scirocco, è prevista un’onda di marea fino a 105 cm.
E il Mose?
L’acqua alta a Venezia fa subito venire in mente il Mose, acronimo di Modulo sperimentale elettromeccanico, ovvero quel sistema di dighe mobili realizzato per difendere Venezia e la sua laguna dal fenomeno dell’acqua alta. Il Mose è formato da quattro barriere collocate alle bocche di porto della laguna di Venezia, composte complessivamente da settantotto paratoie mobili tra loro indipendenti, incernierate al fondale su un lato e azionate dalla variazione della propria galleggiabilità attraverso l’immissione e l’espulsione di acqua e aria.
Perché dunque oggi non è stato azionato? Perché il Mose è stato progettato per difendere la laguna di Venezia da maree alte fino a 3 metri e la sua entrata in funzione è stata progettata in previsione di maree superiori a 110 cm. Con valori inferiori, non si aziona.
Il problema dell’acqua alta a Venezia
I danni causati dall’acqua alta a Venezia alla tenuta statica di edifici e monumenti diventa evidente a partire dagli anni Trenta, quando furono emanate diverse leggi relative al mantenimento della laguna tramite la pulizia dei canali e il consolidamento degli edifici. Il 4 novembre 1966 un’alluvione particolarmente intensa sommerse la laguna: la marea raggiunse i 194 centimetri sul mareografo di Punta della Salute e le città di Venezia e Chioggia furono gravemente danneggiate.
Da allora i tentativi di proteggere Venezia sono stati diversi fino, appunto, al Mose, sistema oggi attivo che ha visto però un iter lunghissimo e tortuoso per raggiungere la sua operatività.