Rimane ancora indecifrabile capire cosa sia successo nell’incontro di Samarcanda, in Uzbekistan, tra Vladimir Putin e Recep Erdogan: in particolare, la questione dei negoziati tiene il mondo con il fiato sospeso. Subito dopo il vertice il presidente turco dichiarò di aver avuto l’impressione che qualcosa stesse cambiando in Putin, poi però l’annuncio della mobilitazione parziale che sembrava allontanare ogni possibilità diplomatica.

Guerra in Ucraina, Putin ha parlato di negoziati con Erdogan

Dmitri Peskov, portavoce di Vladimir Putin e del Cremlino, ribadisce la linea della Russia in tema di negoziati:

La Russia rimane pronta a intraprender negoziati con l’Ucraina. Tuttavia, con la situazione in continuo cambiamento, cambiano anche le condizioni per sedersi al tavolo

Le posizioni di Mosca sono sempre state limpide su questo punto e hanno scaricato le responsabilità dei mancati accordi a Kiev. Per la Russia, infatti, è l’Ucraina ad aver abbandonato per prima ogni tentativo di perseguire la strada del dialogo, di conseguenza l’operazione militare speciale ha proseguito la sua tabella di marcia.

Ue pronta ad aumentare il carico delle sanzioni

Il cambio di scenario dato dalla mobilitazione parziale oggettivamente non punta verso una soluzione pacifica nell’immediato. E benché il Cremlino continui a usare il pugno duro, il clima interno è diventato sempre più teso e irrespirabile. Nella partita a scacchi in corso, l’Ue potrebbe approfittare di questa fase di incertezza per inasprire ulteriormente le sanzioni a carico di Mosca. L’economia russa, nonostante le spinte del gas, vacilla sui numeri ma anche su rapporti contrastanti con i partner principali.

Il direttore esecutivo del Servizio esterno dell’Ue, Luc Pierre Devigne, ha parlato questa mattina alla commissione Esteri di Bruxelles:

Un probabile crollo del Pil russo dell’11% sarebbe maggiore di quello prodotto durante il crollo dell’Urss. La prova che le sanzioni funzionano e che la Russia è sempre più isolata: partner come Cina e India hanno espresso le loro preoccupazioni a proposito dell’escalation militare. Riteniamo pertanto che la strada scelta dall’Ue funzioni e che sia il momento giusto per mostrare ulteriore determinazione

Si attende l’ufficialità del settimo pacchetto di sanzioni promosso dall’Ue: colpiti principalmente i settori tecnologici e blindato l’export di prodotti europei, mentre viene rinviato il price cap al petrolio. Nel frattempo viene monitorata la situazione intorno a Nord Stream 1 e 2 che sembrano aver subito danni a causa di esplosioni non meglio specificate nelle scorse ore, anche se alcuni media parlano di sabotaggio da parte della Russia per limitare – ancor di più – la consegna di gas ai paesi europei.

Guerra in Ucraina, Zelensky si complimenta con la Meloni

Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, su Twitter ha commentato l’esito delle elezioni politiche 2022 nel nostro paese, complimentandosi con Giorgia Meloni per la netta vittoria del centrodestra. Il numero 1 di Kiev si è quindi augurato una linea collaborativa in continuità rispetto a quanto fatto fino ad oggi con il premier Mario Draghi:

Congratulazioni a Giorgia Meloni e al suo partito per la vittoria alle elezioni. Apprezziamo il sostegno costante dell’Italia all’Ucraina nella lotta contro l’aggressione russa. Contiamo su una proficua collaborazione con il nuovo governo italiano.