Risate e comicità, ma anche riflessione su un tema delicato come quello dell’immigrazione: “Tolo Tolo”, il film scritto, diretto e interpretato da Checco Zalone, ha già raggiunto, dal 2020, milioni di incassi. Andrà in onda stasera alle 21.40 su Canale 5: ecco alcune curiosità.
Tolo Tolo trama e trailer del film di Checco Zalone
Il comico barese è tornato sul grande schermo nel 2020 con “Tolo Tolo”, il primo film che lo vede impegnato anche come regista, in cui indaga il tema dell’immigrazione. La pellicola racconta la storia di Pierfrancesco Zalone, detto Checco, un giovane disoccupato pugliese che, per evitare il reddito di cittadinanza, decide di crearsi un lavoro tentando di introdurre la cultura del sushi nel suo paese d’origine, Spinazzola. Il progetto si rivela però fallimentare e, per sfuggire ai creditori, Checco scappa in Africa, dove trova lavoro come cameriere in un lussuoso villaggio turistico del Kenya. Nel Paese scoppia però, improvvisamente, una guerra civile e dei terroristi attaccano la struttura. Checco vive la tragica situazione nella totale inconsapevolezza, riuscendo a salvarsi solo grazie a una serie di fortunati eventi, tra cui l’incontro con la bella Idjaba e il piccolo Doudou, che gli permetteranno di cambiare il suo punto di vista.
Insieme a Checco Zalone, nei panni dell’omonimo protagonista apparentemente ignorante, superficiale e politicamente scorretto (come la maschera che Zalone indossa nella sua comicità), nel cast ci sono anche, tra gli altri, Souleymane Sylla (Oumar), Manda Touré (Idjaba), Nassor Said Biry (Doudou), Alexis Michalik, Sara Putignano e Diletta Acquaviva.
5 curiosità sul film
- Il film di Checco Zalone è stato accolto molto positivamente sia dalla critica che dal pubblico: nel primo giorno di programmazione nelle sale è diventato il film con il maggior incasso della storia del cinema italiano, situandosi tra i primi dieci dopo una settimana. Ha guadagnato, in totale, 46.2 milioni di euro, non riuscendo a battere le due precedenti pellicole del comico, “Quo vado?” e “Sole a catinelle”, ma vincendo ben due David di Donatello: quello per la migliore canzone con “Immigrato” e il premio dello spettatore, destinato dal 2019 al film con il maggior numero di pubblico pagante in sala.
- Il titolo originario del film avrebbe dovuto essere “L’amico di scorta”, ma fu modificato dopo un simpatico annedoto sul set. Durante le riprese in Kenya, Zalone stava dando indicazioni su una scena in cui al cast era richiesto di attraversare il fiume a nuoto e avrebbe più volte detto al piccolo Nassor Said Birya di nuotare “solo solo”. Il bambino avrebbe così ripetuto la frase, storpiandola in “tolo tolo”, che ha colpito talmente tanto il regista da diventare il titolo del progetto.
- Come da tradizione, Zalone si è occupato anche della composizione della colonna sonora: “Immigrato”, per cui ha ricevuto numerose critiche. Secondo alcuni la canzone sarebbe infatti intrisa di insulti razzisti nei confronti degli stranieri. Un’accusa a cui il comico ha risposto parlando di “atrocità del politically correct”: “C’è sempre qualcuno che si offende – aveva dichiarato in quell’occasione al Corriere della Sera -, oggi se proponessi alcune imitazioni dei miei esordi probabilmente mi arresterebbero”.
- Gran parte del film è girato in Africa e si stima che a partecipare alle riprese siano state circa 10mila comparse.
- Il piccolo attore che veste i panni di Doudou nel film, vive nel villaggio di Mambrui, a 17 chilometri da Malindi ed è stato scelto durante una delle visite che la troupe di Zalone ha fatto nei centri di accoglienza africani. Diverso è il caso di Mohamed Ba, che interpreta nella pellicola un medico che aiuta in più occasioni il protagonista: si tratta di un artista senegalese che da anni vive in Italia e lavora come mediatore culturale e che nel 2009 ha rischiato la vita a seguito di un’aggressione subita a Milano.