Dopo 35 anni Umberto Bossi lascia il Parlamento. Il fondatore del partito della Lega Nord, ora guidato da Matteo Salvini, non è stato rieletto nelle elezioni del 25 settembre: il suo nome non compare tra gli eletti nel proporzionale pubblicati sulla piattaforma del ministero dell’Interno. Eletto in Senato per la prima volta nel 1987, Umberto Bossi era il primo nella lista proporzionale per la Camera a Varese, dove però il Carroccio non ha ottenuto alcun seggio. Matteo Salvini si è detto pronto a portare avanti la candidatura di senatore a vita: “Porterò avanti la sua candidatura personalmente, con l’appoggio di tantissimi italiani”.
Fabrizio Cecchetti: “È il famoso flipper”
“È il famoso flipper – commenta Fabrizio Cecchetti, capogruppo lombardo della Lega. E aggiunge:
Mi sembra strano per i numeri di rappresentanza, ma dobbiamo verificare.
Poi sottolinea:
Di ufficiale non c’è nulla, solo martedì sapremo.
Per il momento, comunque, Umberto Bossi risulta non eletto, mentre in Lombardia entrano lo stesso Cecchetti, Bordonali, Ravetto, Comaroli e Zoffili.
Salvini: “Proporrò Umberto Bossi senatore a vita”
“Bossi senatore a vita? Sarebbe il giusto riconoscimento dopo 35 anni al servizio della Lega e del Paese”, ha affermato Salvini. E dichiara:
Porterò avanti personalmente questa proposta, sicuramente con l’appoggio non solo della Lega ma di tantissimi italiani.
Secondo quanto previsto la Costituzione (art. 59), la scelta dei senatori a vita è affidata al Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica che può “nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”. Senatori a vita sono anche di diritto i Presidenti della Repubblica.
Al 2022, infatti, i senatori a vita sono sei: l’ex presidente Giorgio Napolitano e cinque personalità di nomina presidenziale (Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano e Carlo Rubbia, nominati da Napolitano, e Liliana Segre, nominata da Sergio Mattarella).