Ieri le autorità danesi hanno chiesto alle navi di tenersi alla larga da un raggio di cinque miglia nautiche al largo dell’isola di Bornholm dopo che una fuga di gas durante la notte dal defunto gasdotto Nord Stream 2 di proprietà russa si è riversato nel Mar Baltico. Il governo tedesco ha affermato di essere in contatto con le autorità danesi e di lavorare con le forze dell’ordine locali per scoprire cosa abbia causato il crollo improvviso della pressione nel gasdotto. Il ministero dell’Energia danese ha rifiutato di commentare.
Nord Stream AG: “Le ragioni sono oggetto di indagine”
Lunedì sera, l’operatore del gasdotto Nord Stream 1, che ha funzionato a capacità ridotta da metà giugno prima di interrompere del tutto le forniture ad agosto, ha rilevato anche un calo di pressione su entrambe le linee del gasdotto.
“Le ragioni sono oggetto di indagine”, ha affermato Nord Stream AG sul suo sito Web, senza divulgare ulteriori informazioni. Il gasdotto è stato uno dei punti critici di una crescente guerra energetica tra Europa e Mosca dall’invasione russa dell’Ucraina a febbraio, che ha colpito le principali economie occidentali e fatto salire alle stelle i prezzi del gas.
Il presidente del regolatore di rete tedesco, Klaus Mueller, ha dichiarato su Twitter che il calo di pressione in entrambi i gasdotti “sottolinea la valutazione del regolatore di rete tedesco secondo cui la situazione è tesa”.
L’autorità di regolamentazione ha affermato che al momento non è noto cosa abbia causato il calo di pressione, aggiungendo che l’evento non ha avuto alcun impatto sulla sicurezza dell’approvvigionamento in Germania e che i livelli di stoccaggio del gas nel paese erano di circa il 91%.
L’operatore di Nord Stream 2 ha affermato che la pressione nel gasdotto, che aveva contenuto del gas sigillato all’interno nonostante non fosse mai diventato operativo, è scesa da 105 a 7 bar durante la notte.
Nessuna chiarezza
“Siamo attualmente in contatto con le autorità interessate per chiarire la situazione. Non abbiamo ancora chiarezza sulle cause e sui fatti esatti”, si legge in una nota del ministero dell’Economia tedesco. L’operatore con sede in Svizzera, che è stato legalmente liquidato, ha affermato di aver informato tutte le autorità competenti della fuga di notizie.