Vladimir Putin ha deciso di concedere la cittadinanza russa ad Edward Snowden, l’informatico che nel 2013 rivelò pubblicamente i dettagli top-secret di alcuni programmi di sorveglianza nei confronti dei cittadini statunitensi e britannici da parte dell’Nsa. Nel 2020 all’uomo era già stato accordato il permesso di residenza permanente in Russia: ora è diventato cittadino russo, ma non sarà chiamato a combattere al fronte contro l’Ucraina.
Edward Snowden ottiene la cittadinanza russa
Sono passati due anni, per Edward Snowden, dalla richiesta di poter diventare cittadino russo. L’uomo, che era arrivato in Russia nel 2013 dopo una travagliata fuga dagli Stati Uniti in seguito alle vicende del Datagate, era stato già dichiarato rifugiato politico, ottenendo poi il permesso di residenza permanente nel Paese e avviando le pratiche per la cittadinanza nel 2020. Ora è uno dei 75 cittadini stranieri indicati dal decreto, pubblicato su un sito ufficiale del governo, ai quali è stata concessa. La mossa, dal forte valore simbolico e politico, è una provocazione che Putin ha inviato al nemico d’oltreoceano Joe Biden, mentre le relazioni fra Mosca e Washington sono al minimo storico a seguito della guerra in Ucraina.
“Non cambia nulla”, ha dichiarato in maniera secca il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price, che ha assicurato che la giustizia americana continuerà a perseguirlo per la diffusione di informazioni classificate, così come sta facendo da anni con Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks ora in attesa della decisione dell’Alta Corte britannica per la sua estradizione verso gli Stati Uniti, dove rischia una pena di 175 anni di carcere. Dal canto suo, l’avvocato di Snowden, Anatoly Kucherena, ha dichiarato all’agenzia di stampa statale russa che la moglie dell’uomo, Lindsay Mills, che l’ha raggiunto in Russia dagli Stati Uniti, chiederà anche lei il passaporto russo, mentre la loro figlia, nata nel 2020, possiede la cittadinanza del Paese per nascita.
Secondo alcuni osservatori russi, viste le sue competenze d’intelligence, Snowden potrebbe essere chiamato al fronte per combattere nella guerra contro l’Ucraina. Ma il suo avvocato ci ha tenuto a rimarcare che ciò non è possibile. “Esiste una procedura stabilita dalla legislazione della Federazione russa su coloro che sono soggetti a coscrizione in relazione alla mobilitazione parziale – ha spiegato Kucherena -, poiché Edward non ha prestato servizio nell’esercito russo, non ha pratica ed esperienza nel servizio militare, non è soggetto a coscrizione”.
Ma cos’è il Datagate?
Edward Snowden si è ritrovato al centro di uno scandalo internazionale quando ha deciso di rivelare pubblicamente i dettagli top-secret di alcuni programmi di sorveglianza di massa dell’Nsa americana nei confronti dei cittadini statunitensi e britannici. L’informatico, ex consulente della National Security Agency (una delle massime agenzie di sicurezza americane insieme alla Cia e all’Fbi), era entrato in possesso dei file mentre lavorava per la Booz Allen Hamilton, un’azienda che collabora con il dipartimento della difesa e i servizi d’intelligence degli Stati Uniti. Con il termine “Datagate” si identificano le rivelazioni sulle suddette attività fatte da Snowden alla stampa e divulgate a partire da giugno 2013.
La prima inchiesta, pubblicata dal The Guardian e dal Washington Post, denuncia la raccolta indiscriminata di tabulati telefonici di milioni di cittadini statunitensi, ottenuti con la complicità dell’azienda di telecomunicazioni Verizon e senza l’autorizzazione di alcun giudice. Ma è solo l’inizio: viene rivelato che l’Nsa ha anche accesso diretto ai dati degli utenti di Google, Facebook, Apple e altre aziende tecnologiche statunitensi per controllarne le conversazioni, nell’ambito di un programma di sorveglianza di massa chiamato Prism. Tutti i dati raccolti vengono registrati e catalogati grazie a un software segreto. Il Guardian scrive anche che l’amministrazione Obama ha permesso all’Nsa di controllare per più di due anni anche i metadati delle email, grazie a un altro programma chiamato Stellar wind. Ben presto emerge anche il coinvolgimento del Gcgh (Government communications headquarters), l’agenzia di intelligence del governo britannico. Sono solo le prime tappe della vicenda, nel corso della quale Snowden – che dice di aver rivelato i dati per proteggere la privacy dei cittadini e la costituzione statunitense – si trasferisce ad Hong Kong e poi in Russia, dove si trova tuttora.