Le elezioni danno la loro sentenza, la coalizione del centro destra vince col 44% e ottiene secondo i numeri anche molti seggi. Delude le aspettative il centrosinistra, mentre il movimento 5 stelle risale la china e grazie all’appoggio massiccio del sud recupera voti e in assoluto è il terzo partito più votato.

Al centro destra, dunque spetta il compito di scegliere il nuovo governo, ma tra la prima riunione delle Camere e l’inizio ufficiale dei lavori del nuovo governo, ci saranno una serie di passaggi istituzionali e di decisioni politiche.

Quando si forma il governo: Elezione dei presidenti di Camera e Senato

Quando si forma il governo: nella prima riunione ufficiale delle due Camere si proclameranno eletti i nuovi parlamentari, da qui si procede a eleggere il presidente della Camera e il presidente del Senato.

Il membro più anziano al Senato che guiderà la prima seduta dovrebbe essere Giorgio Napolitano, ex presidente della Repubblica, ma in caso di sua indisponibilità toccherebbe a Liliana Segre e a seguire a Silvio Berlusconi). I primi lavori alla Camera saranno guidati dal vicepresidente più anziano tra quelli della scorsa legislatura: caso Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia.

Si procederà con i parlamentari che voteranno a scrutinio segreto: scriveranno su una scheda il nome della persona che vogliono eleggere come presidente della propria camera. Alla Camera serve una maggioranza dei due terzi per la prima votazione, mentre dal terzo scrutinio è necessaria la maggioranza assoluta.

Diversamente invece si procederà al Senato, visto che la modalità di votazione è più rapida: subito, dal primo voto basta la maggioranza assoluta, e al quarto, se nessuno è stato eletto, si procederà al ballottaggio tra i due senatori che hanno ricevuto più voti. Questa solitamente è una elezione che richiede anche alcuni giorni, ma il fatto che in questo Parlamento il centrodestra abbia la maggioranza assoluta dei seggi potrebbe velocizzare le procedure.

Eletti i neo presidenti di Camera e Senato, i parlamentari dovranno dichiarare a quale gruppo parlamentare vogliono iscriversi. Solitamente tutti dovrebbero dichiarare il gruppo del partito con cui sono stati eletti. I parlamentari dei partiti che hanno ottenuto meno di 20 seggi alla Camera e meno di 10 seggi al Senato, non potranno formare un gruppo autonomo ma dovranno unirsi a un altro gruppo politico iscriversi al “gruppo Misto”.

Quando si forma il governo: le consultazioni

Quando si forma il governo: una volta formato il Parlamento, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avvierà le consultazioni per mezzo delle quali convocherà i rappresentanti dei vari partiti che compongono il Parlamento (questo avverrà il 13 ottobre) I partiti indicheranno una persona, come possibile presidente del Consiglio. Se il risultato è chiaro le consultazioni sono veloci, si concludono con il presidente della Repubblica che conferirà l’incarico a un presidente del Consiglio di formare un nuovo governo, cioè di scegliere i ministri e formare una “squadra” di governo che abbia l’approvazione del Parlamento.

La persona incaricata di com’è consuetudine accetterà l’incarico “con riserva”, e inizierà a sua volta dei “suoi” colloqui con i partiti che sarebbero disposti a sostenere il suo esecutivo.

Se i colloqui avranno esito positivo, la persona incaricata tornerà al Quirinale e “scioglierà la riserva”: cioè, confermerà che può accettare l’incarico e che è pronto a formare un governo. Da qui, la lista dei ministri che andranno a formare il governo verrà presentata al presidente della Repubblica che li nominerà per mezzo decreto. Successivamente il presidente del Consiglio e i ministri verranno accolti al Quirinale per giurare nelle mani del presidente della Repubblica.

ll premier chiede la fiducia alle Camere

Con il gesto della campanella (questo gesto segna formalmente il passaggio di potere da un presidente all’altro) il premier uscente consegnerà nelle

Dopo la consegna della campanella (questo gesto segnerà formalmente il passaggio di potere dal premier uscente a quello entrante), e comunque entro dieci giorni dalla formazione del governo, il nuovo presidente del Consiglio si presenterà alla Camera e al Senato, che voteranno la fiducia.

Ogni parlamentare viene chiamato individualmente per esprimere il suo voto. Se la maggioranza dei deputati e dei senatori voteranno a favore, il governo avrà la fiducia delle Camere ed entrerà in carica. Accade che con questa modalità, il potere esecutivo del governo avrà la legittimazione del potere legislativo, cioè quello delle Camere, che sono espressione del popolo che le ha votate.

Il partito che è andato meglio di tutti è stato Fratelli d’Italia, guidato da Giorgia Meloni, che ha preso oltre il 26 per cento dei consensi. Come accordi presi all’interno della coalizione del centro destra, è possibile quindi che proprio Meloni sia indicata a ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio: sarebbe la prima donna nella storia dell’Italia repubblicana.

Le tempistiche

Dopo le elezioni politiche, il processo che porta alla formazione di un nuovo governo può durare varie settimane e dipende dalla situazione politica, dai rapporti di forza dopo le elezioni e dalla capacità dei partiti di trovare un accordo. Mediamente se torniamo indietro a calcolare dal giorno del voto alla nomina di un nuovo esecutivo passano circa quasi due mesi, ma potrebbe anche esserci il caso, come questa volta che il governo Meloni nasca a fine mese di ottobre e cioè impieghi solo un mese.

Gli esempi ci riportano a queste date: nel 2018, il primo governo Conte sostenuto dalla Lega e dal Movimento 5 stelle è nato ufficialmente il 1° giugno, quasi tre mesi dopo le elezioni politiche del 4 marzo. Cinque anni prima, nel 2013, le elezioni politiche si erano tenute il 24 e il 25 febbraio, e il governo Letta entrò in carica il 28 aprile, poco più di due mesi dopo. Molto più rapida è stata invece la formazione del quarto governo Berlusconi, nato l’8 maggio 2008, 24 giorni dopo le elezioni del 13 e 14 aprile.