Carlo Calenda risultati Terzo Polo sono stati a suo avviso negativi per non aver fermato la destra alle elezioni politiche e ha deciso di commentarli in una conferenza stampa: “Il nostro era un obiettivo molto ambizioso, fermare la destra e andare avanti con un governo Draghi. Serviva un risultato sopra il 10% che non abbiamo raggiunto, teniamo di dover ringraziare il presidente del Consiglio a servizio del paese e gli italiani che hanno votato una lista nata alla vigilia alle elezioni. Gli italiani hanno scelto una maggioranza di destra sovranista, la consideriamo molto pericolosa ed incerta. Vedremo se la Meloni sarà in grado di governare il paese e noi faremo opposizione. In meno di due mesi abbiamo costruito una casa per i cittadini che vogliono rimanere con i paesi europei e con i valori dell’Occidente. Riteniamo che il Partito Democratico tornerà ancor più indebolito tra le braccia dei cinque stelle. Quello che dobbiamo costruire noi è un polo del buon governo, del pluralismo e della serietà. Quello che faremo la prossima settimana è avviare subito un cantiere per far si che sia ancora più inclusivo. Deve diventare un grande partito riformista in un tempo breve. Abbiamo cercato di parlare sempre un grande linguaggio di popolarità al paese”

Carlo Calenda parlando dei risultati del Terzo Polo si concentra su una contraddizione, ovvero il gradimento verso Draghi ed il voto contro la sua agenda: “Noi abbiamo un paese che per il 70% non hanno mai votato la fiducia a Draghi, partiti anti europei e filo putiniani. Partiti che hanno promesso sussidi. Questo dato è molto importante, noi abbiamo offerto un’alternativa non populista. Il paese ha consapevolmente scelto di andare avanti sulla strada del populismo. Qui c’è una stranezza perché il 50% dice di aver apprezzato Draghi, perché il 70% vota contro la sua azione? In democrazia le scelte elettorali sono insindacabili. Questa politica da Grande Fratello ha fatto declinare l’Italia negli ultimi 30 anni. In un momento con guerra, caro energia corriamo un rischio mortale. La nostra battaglia è stata, è e sarà contro questo modo di fare politica. La nostra è la battaglia culturale di cui questo paese ha bisogno. Altrimenti vedremo sempre partiti populisti che salgono all’opposizione e crollano al governo. Noi continueremo a fare questa politica, ci confronteremo sempre sul merito e daremo una mano per fare le cose giuste e corrette. Quello che noi vogliamo fare e riteniamo vitale per questo paese è interpretare la politica come cultura ed arte di governo, capacità di far accadere le cose senza prendere in giro”.

Carlo Calenda risultati negativi a Roma per Emma Bonino: “Mi dispiace non entri in Parlamento”

Sulla scelta di correre contro Emma Bonino a Roma sconfitta dalla destra ed il flop del PD: “Il Partito Democratico per la prima volta ha chiesto un voto senza dire cosa ci avrebbe fatto. Io credo che il risultato del Partito Democratico sia frutto di una non chiarezza. Noi non possiamo pensare davvero di poter andare avanti con questa politica senza prospettive. Si pensa a due grandi poli populisti di sinistra e destra. Io non credo che un paese con il nostro debito possa sopravvivere così”, poi continua “Credo sia sbagliato soffermarsi sul risultato di Emma Bonino, mi dispiace molto che non entri in Parlamento. Il PD l’ha usata in un gioco contro di me perché sapeva dove mi sarei candidato. Mi dispiace per lei e +Europa che non raggiungono la soglia e spariscono dal Parlamento”.