In occasione de “I Grandi Festival (Cannes, Locarno e Venezia) a Roma e nel Lazio”, la rassegna che offre l’opportunità al vasto pubblico di confrontarsi con film di grande valore artistico, ha parlato dai nostri microfoni il presidente Anec Lazio Leandro Pesci che denuncia la crisi delle sale cinematografiche.

“I Grandi Festival (Cannes, Locarno e Venezia) a Roma e nel Lazio” è infatti un’iniziativa realizzata dall’Associazione Nazionale Esercenti Cinematografici (ANEC) del Lazio e quest’anno si terrà dal 23 settembre al 2 ottobre 2022, integrando alle proiezioni incontri, premi ed eventi speciali di approfondimento sulle più recenti tendenze del cinema internazionale contemporaneo.

La denuncia del presidente Anec Lazio

“E’ una rassegna importante che vuol far capire il valore del cinema italiano nel mondo: avremo l’occasione di vedere anche in anteprima il nuovo film di Paolo Virzì. Il nostro obbiettivo è quello di riabituare il pubblico al grande schermo, il luogo in cui nascono i film e che ha reso da sempre fruibile il cinema alle persone. Dopo anni di stop dovuti dalla pandemia, abbiamo l’esigenza di recuperare tutti coloro che per paura o per altro hanno abbandonato l’abitudine di vedere i film al cinema. Cercheremo di fare delle agevolazioni con biglietti ridotti per favorire l’economia e venire incontro non solo alle esigenze degli avventori ma anche dei proprietari delle sale cinematografiche che in questo momento storico si trovano in gravi difficoltà: molte sale infatti stanno chiudendo a causa dei rincari delle bollette e di conseguenza anche molta gente a causa della crisi economica non si concede più lo sfizio di recarsi al cinema per passare qualche ora in spensieratezza: a tutto ciò purtroppo si preferiscono le varie piattaforme online che consentono di vedere film in anteprima, ancor prima che escano al cinema addirittura, rimanendo comodi in casa ma è un concetto sbagliato perché in questo modo rischiamo di perdere la nostra cultura cinematografica e le nostre usanze che ci hanno contraddistinto da sempre nel mondo!

Tutte le attività commerciali si stanno lamentando dei rincari non tenendo conto però che il cinema non ha aumentato i propri prezzi anzi, grazie ad alcune rassegne e agevolazioni è addirittura diminuito. In Italia abbiamo il dato più basso di affluenza nei cinema e non credo sia un fattore culturale: c’è un grande consumo e lavorio nel settore cinema, sia nella produzione che nell’audiovisivo… E’ la sala cinematografica che sta risentendo della crisi purtroppo; i motivi sono vari: non ci sono regole precise che pianificano le uscite nei cinema, la Francia ad esempio, che ha regole ben precise, ha recuperato l’80% della gente che si reca nelle sale.”

Lo streaming

“In Italia abbiamo recuperato solo il 47% della gente e la colpa può essere imputata alle piattaforme che tanto si lamentano: quelle che sono in Italia portano via pubblico e non pagano nemmeno le tasse. Amazon, Netflix e le altre vorrebbero addirittura l’uscita dei film in contemporanea con le sale cinematografiche ed è proprio questa la battaglia che stiamo facendo noi di Anec e che abbiamo esposto anche ai nostri politici. Noi accusiamo i nostri governanti di non essere stati capaci a tornare alle regole del 2019: 105 giorni di intervallo tra l’uscita cinema e quella nelle piattaforme; durante il lockdown c’è stato un ribaltamento di regole che abbiamo accettato, ovvero quella di far uscire alcuni film che erano pronti direttamente nelle piattaforme ma questo doveva durare solo per il tempo dell’emergenza sanitaria: le piattaforme hanno una lobby fortissima e per tale motivo non siamo riusciti a tornare a quelle regole, così ci troviamo ad avere delle sale cinematografiche vuote che stanno soffrendo. Abbiamo esposto le nostre problematiche a tutti i politici in campagna elettorale, ci hanno dato tutti ragione, anche quelli che potevano fare qualcosa ma la realtà ad oggi è un’altra: non stiamo chiedendo ristori ma vogliamo essere protetti da una concorrenza che è avvantaggiata. Vogliamo delle regole ben precise che difendano le sale cinematografiche che servono anche alle stesse piattaforme perché i film che escono solo lì non avranno lo stesso successo di quelli che prima escono al cinema e poi è anche una questione culturale che fa parte della nostra tradizione e che va difesa. Le serie tv è giusto che vadano in televisione o nelle piattaforme ma i film hanno bisogno di un tempo che in Italia è anche relativo perché in Francia si aspettano sei mesi prima del passaggio dei film sulle piattaforme quindi cosa stiamo aspettando per tornare alle regole pre covid?”