In fumo la storia della bicicletta italiana: domenica pomeriggio è divampato un incendio presso i capannoni della Bottecchia, a Cavarzere – provincia di Venezia. Sono ore di lavoro senza sosta per i Vigili del Fuoco, chiamati a domare le fiamme visibili a chilometri di distanza. Fortunatamente l’area industriale era deserta essendo giorno festivo, nessun dipendente ha timbrato il cartellino.
Incendio Bottecchia, la pioggia aiuta a velocizzare i soccorsi
Bruciano i capannoni della Bottecchia, storica azienda italiana di biciclette, a causa di un incendio scoppiato nel tardo pomeriggio che ha coinvolto l’intera area industriale di Cavarzere, in provincia di Venezia. Durissime le operazioni di messa in sicurezza dell’area di oltre seimila metri quadrati, anche se è stato scongiurato il pericolo di estensione delle fiamme alle aziende limitrofe.
Il sindaco di Cavarzere, Pierfrancesco Munari, fa il punto della situazione:
Invito i cittadini a chiudere le finestre e a evitare di avvicinarsi alla zona del rogo. Contestualmente invito i curiosi presenti in loco ad allontanarsi immediatamente: stanno mettendo a rischio la loro salute e intralciano i soccorsi. Andate a casa. Ho firmato un’ordinanza di chiusura della strada che costeggia via dell’Artigianato per consentire libertà di manovra ai soccorsi
Pierfrancesco Munari, sindaco di Cavarzere
Successivamente, dense gocce di pioggia hanno cosparso l’area a sud del capoluogo veneziano:
Questa è una buona notizia perché la pioggia, sperando prosegua, potrebbe aiutare l’opera di spegnimento in corso da parte dei vigili del fuoco
Marco Grandi, assessore comunale alla Protezione Civile
Una storia centenaria
L’azienda Bottecchia è di proprietà del gruppo Fantic Motor, e porta il glorioso nome di Ottavio Bottecchia, primo vincitore italiano al Tour de France nel 1924:
Non possiamo ancora identificare le cause ma non abbiamo dubbi sul fatto che l’evento abbia una radice accidentale. All’interno della struttura nei fine settimana la tensione è a zero, se fosse accaduto con delle persone presente sarebbe stato certamente frenato.
Preferisco non sbilanciarmi ma il danno per la nostra produzione e distribuzione è rilevante. Un grande dispiacere, solo poche settimane fa alla fiera di Misano il marchio aveva ricevuto parecchi apprezzamenti
Mariano Roman, Ceo di Fantic Motor