Il Milan costruito da Paolo Maldini ha iniziato bene questa nuova stagione. Dopo la vittoria dello Scudetto nella scorsa stagione, la banda rossonera è a 14 punti in classifica in Serie A, a soli 3 punti dalle capoliste Napoli e Atalanta. Percorso convincente anche in Champions League con il club milanese primo con quattro punti dopo il pareggio contro il Salisburgo e la vittoria contro la Dinamo Zagabria. L’ex difensore, con il suo collaboratore Frederic Massara, ha saputo formare una rosa negli anni giovane, con fame e voglia di vincere. In estate, dopo l’addio di Frank Kessie, ha portato a San Siro Charles De Ketelaere e Divock Origi, oltre al rientro dal prestito di Tommaso Pobega dal Torino. Il belga ha mostrato buone doti ma deve ancora fare la differenza in zona gol. Intervenuto al Festival dello Sport organizzato dalla Gazzetta a Trento, Maldini ha fatto un quadro generale della situazione sul progetto del Milan.
Maldini e il suo primo titolo da dirigente del Milan
Maldini ha spiegato le sue prime emozioni dopo aver vinto il primo Scudetto con il Milan da dirigente: “Questo mio primo titolo in vesti diverse dal calciatore è molto importante. Tutti sognano di poter vincere qualcosa in entrambi i campi. Quando sono arrivato nel 2018 non avevo molta esperienza in materia, ora la sto acquisendo. Stiamo portando avanti un progetto che ci sta dando tantissime soddisfazioni e questo lo devo a Leonardo che mi ha insegnato molte cose. Sono contento di com’è andata l’anno scorso perchè siamo stati tutti protagonisti, incluso mio figlio Daniele a La Spezia. La festa a Piazza duomo? Un momento unico. Vincere da non giocatore è diverso perchè non scarichi la tensione come dovresti. Ero sicuro da dicembre che l’avremmo vinto noi nonostante il budget minore rispetto alle altre pretendenti”. Sul suo passato da giocatore invece: “Il mio esordio? Fù bellissimo, avevo 16 anni e condividevo lo spogliatoio con tanti uomini veri. So cosa ho fatto per essere quello che sono stato, ho sacrificato tante cose. Pochi mi hanno supportato ma non fa niente, io vorrò farlo di sicuro con i ragazzi”. Sulle sue prestazioni da dirigente conferma il rispetto che hanno le squadre verso di lui: “Quando contatto i club per imbastire la trattativa questa cosa mi avvantaggia. Gli acquisti di Theo Hernandez e Krunic sono andate in questa maniera. Massara? Grandissimo conoscitore di calcio, andiamo d’accordo perchè abbiamo visioni differenti”.
L’importanza di Giroud e le parole su De Ketelaere e Ibra
L’arrivo di Giroud è stato importante per il Milan e per il Maldini: “Non c’è niente da dire su Olivier, è un campione e basta. Ha vinto tutto, Mondiale compreso, non ha bisogno di presentazioni. E’ un professionista esemplare ed è molto umile”. L’arrivo di De Ketelaere è stato il grande colpo dell’estate dei rossoneri anche se non ha ancora segnato: “Lui fa parte di una schiera di giovani con una grandissima prospettiva in futuro. E’ un giocatore di altissimo livello e noi puntiamo solo lì ora. Ha solo 21 anni e so che la gente si aspetta il gol ma con il tempo arriverà. Su di lui non abbiamo mai avuto dubbi, farà sicuramente bene”. Una chiosa sul ritorno di Zlatan Ibrahimovic, previsto per gennaio 2023: “Non è facile recuperare dopo un intervento del genere ma nella seconda parte della stagione ci sarà. Quando abbiamo trattato per il suo rinnovo sapevamo che non avrebbe mollato. Non deve preoccuparsi del futuro, ha un po’ questa ansia ma sarà il Zlatan di sempre”.