Mentre prosegue il silenzio elettorale in attesa dei primi exit poll sulle elezioni, c’è chi ha il privilegio di osservare da fuori: Alessandro Di Battista, escluso dalle candidature M5s, condivide il suo pensiero sui propri canali social con un focus su Enrico Letta.
Qualcuno dovrebbe chiedersi perché il Pd vince nei quartieri più prestigiosi e ricchi, come i Parioli a Roma, ma perde in tutte le periferie dove maggiore è la povertà che tanto decanta di combattere. Letta ha mandato all’aria il campo largo e snobbato Giuseppe Conte, se c’era veramente un pericolo fascista per la democrazia italiana, a maggior ragione avrebbe dovuto cercare l’alleanza a tutti i costi
Alessandro Di Battista
Elezioni, Di Battista critica anche l’improvviso atlantismo di Meloni
Spettatore privilegiato e interessato alle elezioni politiche, Alessandro Di Battista rompe il silenzio con un lungo monologo sui propri canali social, non dovendo partecipare al silenzio elettorale.
Il Pd ha condotto una campagna elettorale fin troppo banale e semplicistica, cadendo proprio in quel populismo che diceva fosse il tratto caratterizzante il Movimento Cinque Stelle. Poi ha imbarcato Di Maio facendo uno sgarbo diretto a Conte, per non parlare della figuraccia che “occhi di tigre” (Letta, ndr) ha fatto con Calenda. Il Pd è stato poi il primo partito a favorire il lavoro precario con D’Alema e tagliare fondi alla sanità con Rosy Bindi
Alessandro Di Battista
Ma c’è spazio per qualche critica anche al centrodestra:
Anche Meloni si è un po’ snaturata, cercando di imitare l’atteggiamento del Pd e facendo troppo l’occhiolino ai salotti buoni di Bruxelles e Washington. Salvini? Le sue foto con la maglietta di Putin a Mosca parlano per lui, Berlusconi ormai sul viale del tramonto. In sintesi, gli elettori di sinistra potrebbero scegliere Conte piuttosto che Letta, oppure rifugiarsi verso Unione Popolare
Alessandro Di Battista