Andor, lo showrunner Tony Gilroy ha detto chiaramente che i Cavalieri Jedi non compariranno nella nuova serie di Star Wars.
Andor, Tony Gilroy spiega perché i Jedi non ci saranno
Andor è finalmente approdata su Disney+ con i tre episodi della premiere. C’era molta attesa intorno alla nuova serie di Star Wars, prequel diretto del film Rogue One: A Star Wars Story del 2016, che promette, come la pellicola diretta da Gareth Edwards, di mostrare vicende e personaggi diversi rispetto alla Saga degli Skywalker.
Obiettivo centrato, stando alla nostra recensione, e che adesso si arricchisce di un ulteriore elemento di distinzione rispetto alle pellicole classiche: l’assenza dei Cavalieri Jedi. Gli iconici personaggi creati da George Lucas e da sempre presenti nelle storie ambientate nella ‘galassia lontana, lontana’, non compariranno nella serie ed è proprio Tony Gilroy, showrunner della serie e sceneggiatore del film di Edwards, a spiegare adesso la ragione di questa scelta.
“Questo argomento è stato affrontato spesso nella saga e non volevamo tornarci su. Il fatto è che molte persone che vivono in quella galassia non sa nulla dei Jedi e non ha mai visto una spada laser. Questo aspetto della storia così come quello legato alla ‘famiglia reale’ di Star Wars sono già conosciuti. È come se l’intera saga fosse un ristorante e noi ci trovassimo in cucina, raccontando quello che succede sullo sfondo delle altre vicende già note“.
L’origine della serie grazie a… The Mandalorian
Gilroy entra poi nel dettaglio delle trattative e dei piani originali che hanno poi portato alla realizzazione di Andor.
Come recentemente confermato dal protagonista Diego Luna, la serie avrà solo due stagioni di 12 episodi ciascuna, che racconteranno il percorso di presa di coscienza di Cassian Andor che lo porterà a diventare un membro dell’Alleanza Ribelle contro l’Impero. Gilroy ha spiegato che, inizialmente, i piani erano di sviluppare 5 stagioni ma che subito ci si rese conto che i tempi di realizzazione non avrebbero reso possibile un simile progetto. “Era un’impresa titanica, ci sarebbero voluti 15 anni ― spiega lo showrunner ― e Diego Luna non avrebbe potuto interpretare un personaggio più giovane per i prossimi 15 anni. Era fisicamente impossibile”.
L’autore dichiara, inoltre, di aver apprezzato moltissimo l’entusiasmo e il senso di libertà che ha circondato il progetto fin dall’inizio. Merito, soprattutto, di The Mandalorian: il successo della serie interpretata da Pedro Pascal, ha confermato la possibilità di raccontare storie sganciate dalla vicenda principale della famiglia Skywalker, rendendo prioritaria agli occhi di Kathleen Kennedy, presidente della Lucasfilm, una serie collegata a Rogue One.
“Kathleen Kennedy e io abbiamo avuto moltissime conversazioni su come impostare la serie, chiedendoci continuamente cosa potessimo fare all’interno di una galassia che è davvero enorme. Ci sono miliardi di creature che la popolano e finora la narrazione si era concentrata su un gruppo ristretto di persone, con una trama centralizzata. Davanti a noi si aprivano infinite possibilità per allontanarci da essa“.
Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, la domenica dalle 20 alle 22 su Radio Cusano Campus.