Con il maltempo di questi giorni che sta colpendo l’Italia, Papa Francesco ha anticipato la sua visita a Matera dove sta celebrando la messa in conclusione del Congresso Eucaristico Nazionale: davanti a 12mila persone riunite allo stadio XXI Settembre-Franco Salerno, il Pontefice lancia ancora una volta il suo appello di pace nel mondo.

Papa Francesco a Matera: “Non rimaniamo indifferenti davanti a ingiustizie e soprusi”

Papa Francesco ha anticipato la sua visita a Matera a causa del maltempo: partito alle ore 7 dall’aeroporto di Roma-Ciampino, il Santo Padre è atterrato a Gioia del Colle, Bari, da dove è partito per recarsi nel capoluogo di provincia della Basilicata per celebrare la messa in conclusione del 27esimo Congresso eucaristico nazionale.

Durante l’omelia il Pontefice ha lanciato per l’ennesima volta un appello di pace:

“Il nostro futuro eterno dipende da questa vita presente: se scaviamo adesso un abisso con i fratelli e le sorelle, ci ‘scaviamo la fossa’ per il dopo; se alziamo adesso dei muri, restiamo imprigionati nella solitudine e nella morte anche dopo. Non sempre sulla tavola del mondo il pane è condiviso, non sempre emana il profumo della comunione e non sempre è spezzato nella giustizia”

Papa Francesco chiede all’umanità di non essere indifferenti davanti alle ingiustizie, ma di aiutare chi le subisce:

“Le ingiustizie, le disparità, le risorse della terra distribuite in modo iniquo, i soprusi dei potenti nei confronti dei deboli, l’indifferenza verso il grido dei poveri, l’abisso che ogni giorno scaviamo generando emarginazione non possono lasciarci indifferenti. Oggi, insieme, riconosciamo che l’Eucaristia è profezia di un mondo nuovo, è la presenza di Gesù che ci chiede di impegnarci perché accada un’effettiva conversione: dall’indifferenza alla compassione, dallo spreco alla condivisione, dall’egoismo all’amore, dall’individualismo alla fraternità. Com’è triste anche oggi questa realtà, quando confondiamo quello che siamo con quello che abbiamo, quando giudichiamo le persone dalla ricchezza che hanno, dai titoli che esibiscono, dai ruoli che ricoprono o dalla marca del vestito che indossano. È la religione dell’avere e dell’apparire, che spesso domina la scena di questo mondo, ma alla fine ci lascia a mani vuote sempre: sogniamo una Chiesa così, eucaristica, fatta di donne e uomini che si spezzano come pane per tutti coloro che masticano la solitudine e la povertà, per coloro che sono affamati di tenerezza e di compassione, per coloro la cui vita si sta sbriciolando perché è venuto a mancare il lievito buono della speranza”

Non poteva mancare la preghiera per l’Ucraina, martoriata da 214 giorni dalla guerra con la Russia e che, in queste ultime ore, ha visto intensificarsi gli attacchi in varie zone del Paese. Papa Francesco chiede anche di continuare ad accogliere e integrare i migranti:

“Maria, Regina della Pace, conforti il popolo ucraino e ottenga ai capi delle Nazioni la forza di volontà per trovare subito iniziative efficaci che conducano alla fine della guerra. […] Rinnoviamo l’impegno per edificare il futuro secondo il disegno di Dio: un futuro in cui ogni persona trovi il suo posto e sia rispettata; in cui i migranti, i rifugiati, gli sfollati e le vittime della tratta possano vivere in pace e con dignità. Perché il Regno di Dio si realizza con loro, senza esclusi. E anche grazie a questi fratelli e sorelle che le comunità possono crescere a livello sociale, economico, culturale, spirituale e la condivisione di diverse tradizioni arricchisce il Popolo di Dio. Impegniamoci tutti a costruire un futuro più inclusivo e fraterno. I migranti vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati”

La visita del Pontefice a Matera arriva a quasi 24 ore di distanza dal suo appuntamento ad Assisi, dove nella giornata di ieri ha incontrato diversi giovani imprenditori e attivisti: il Santo Padre ha firmato con loro un “patto” per costruire una nuova economia di pace.