È stato un weekend difficile quello in Giappone per Pecco Bagnaia che ha reso ancor più complicato il suo corso in MotoGP con un’inaspettata caduta all’ultimo giro. Mentre il suo compagno di squadra Jack Miller volava verso la vittoria, il pilota italiano si trovava nelle retrovie dopo una gara molto complicata che comunque l’aveva visto capace di entrare almeno in zona punti.

All’ultimo giro, poi, la vera disfatta: Pecco si trovava a un decimo dal rivale nel Motomondiale, Fabio Quartararo, e nel tentativo di superarlo perdeva il controllo della propria Ducati finendo per terra. Al termine della gara, Bagnaia è tornato sull’episodio commentandolo così:

La mia ambizione era passare subito Fabio per poter provare a passare anche Vinales, visto che eravamo tutti insieme. Ma ero troppo dietro, avevo perso in accelerazione. Ci ho provato lo stesso ed è in questi casi che mi rendo conto dove è il mio margine di miglioramento. Buttare via punti così non è corretto per il lavoro che fa la mia squadra. Devo capire come fare ad essere più di ghiaccio in queste situazioni. Essere freddo e pensare meglio alle cose. Io il sorpasso l’ho visto, ma non ci sono stato. L’unica cosa buona è che non ho steso anche Fabio, perché sarebbe stato ingiusto.

MotoGP, Bagnaia guarda oltre la caduta: “Mi è andata bene”

Nonostante il terribile passo falso che Bagnaia stesso ha definito una vera e propria stupidaggine, Pecco ha voluto comunque descrivere le dinamiche che l’hanno portato alla caduta:

Stranamente non riuscivo a trazionare né a fare niente. L’unica cosa che riuscivo a fare era frenare molto forte, ma questo ha provocato un innalzamento inaspettato della pressione della gomma davanti. Quindi avevo bisogno di tanto tempo per riabbassarla. Gli ultimi giri stavo spingendo di nuovo, riuscivo a fare quello che volevo. Ho recuperato molto ma sono stato troppo ambizioso all’ultimo giro.

Infine, una considerazione sul mondiale:

La fortuna dice che Aleix non ha preso punti e Fabio era in difficoltà, quindi mi è andata bene nonostante mio errore. Questo è il motivo per cui possiamo non essere troppo arrabbiati. Ma soprattutto sono contento per Jack, che si è meritato la vittoria. Senno di poi? Era giusto aspettare di essere proprio vicino. Purtroppo per tutta la gara perdevo in accelerazione da tutte le moto, quindi più vicini di così era difficile. Però come sono riuscito a passare Enea sarei riuscito a passare anche Fabio. Il sorpasso non l’ho concluso di poco, ma stiamo parlando di decimi e noi viviamo nel poco. In ogni caso avrei dovuto aspettare