La guerra tra Russia e Ucraina è arrivata al suo 214esimo giorno: lo Stato maggiore delle forze armate ucraine racconta di attacchi russi che non hanno dato tregue alla popolazione ucraina nelle ultime 24 ore, con droni kamikaze che si sono scagliati contro il centro di Odessa. Dall’Assemblea Generale dell’ONU il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov attacca gli Stati Uniti e afferma che non sarà a Mosca a fare il primo passo per iniziare il negoziato di pace.

Guerra Russia-Ucraina, Lavrov: “Non rifiutiamo negoziati, ma non faremo primo passo”

Durante il suo intervento all’Assemblea Generale della Nazioni Unite, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov si scaglia contro gli Stati Uniti – rei di aver soggiogato l’Unione europea -, parla del referendum in Donbass e non esclude i negoziati di pace con l’Ucraina, ma ammette che Mosca non farà il primo passo:

“Tra i Paesi occidentali c’è una russofobia senza precedenti, dovuta in particolare dagli Stati Uniti che non vogliono solo sconfiggerci, ma desiderano toglierci dalle cartine e cancellarci dalle mappe. Rispetteremo l’espressione della volontà del popolo che vota in Donbass. Non rifiutiamo i negoziati. E quando arrivano proposte appropriate, non le respingiamo. Parlare è sempre meglio che non parlare. Ma in una situazione in cui ci troviamo ora, la Russia semplicemente non farà il primo passo”

Ancora attacchi a Zaporizhzhia, Putin pensa alla mobilitazione in Sud Ossezia e Abkhazia

Anche il giorno numero 214 della guerra tra Russia e Ucraina si è aperto con degli scontri a fuoco violentissimi: come riporta Ukrinform, due droni kamikaze si sono lanciati contro il centro della città di Odessa. Questo attacco sarebbe uno dei tanti sferrati dai russi nelle ultime 24 ore, come afferma lo Stato maggiore delle forze armate ucraine:

“Nelle ultime 24 ore, gli invasori russi hanno lanciato 7 missili e 22 attacchi aerei, hanno sparato più di 67 proiettili contro siti militari e civili sul territorio dell’Ucraina. Sono 35 i civili feriti”

L’offensiva russa è tornata a colpire anche la centrale nucleare di Zaporizhzhia, come riferisce il governatore della regione Oleksandr Starukh. In tutto ciò Vladimir Putin – dopo aver chiamato alle armi migliaia di russi – starebbe pensando di mobilitare anche i cittadini delle autoproclamate repubbliche dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud. Secondo la testata indipendente Meduza, fonte vicina all’amministrazione presidenziale, migliaia di persone di queste due regioni -separatesi dalla Georgia nel 2008 dopo la guerra lampo con la Russia – possono essere arruolate forzatamente. A inizio del 2022, il presidente dell’Ossezia del Sud aveva annunciato che erano stati fatti grandi passi per unificarsi alla Russia.

Zelensky: “Disertate, Putin vi manda a morire”

In un messaggio su Telegram Zelensky ha parlato ai soldati russi, dichiarando che chi diserta avrà un trattamento di favore e addirittura un aiuto se non volesse tornare in patria.

“Putin manda consapevolmente i suoi cittadini a morire. Scappate dalla mobilitazione criminale. È meglio non accettare una convocazione, che morire in una terra straniera come criminale di guerra. Meglio scappare dalla mobilitazione criminale piuttosto che rispondere davanti al tribunale per aver partecipato a una guerra aggressiva…”.