Domani gli italiani si recheranno alle urne per votare il nuovo governo che, dal momento del suo insediamento, avrà a che fare con varie questioni da risolvere: le priorità saranno sicuramente le pensioni, le bollette e molte tematiche legate al lavoro, ma nell’agenda del nuovo governo ci saranno anche altri aspetti da affrontare come il prezzo dei carburanti e del gas, il superbonus, i trasporti pubblici e l’IVA.
Le priorità del governo: l’inflazione è la madre di tutti i problemi
La priorità che il nuovo governo dovrà assolutamente affrontare è l’inflazione, causa della maggior parte dei problemi che gravano sulle spalle degli italiani: secondo i dati Istat, ad agosto ha raggiunto l’8,4%, un tasso record che non si registrava dalla fine del 1985, con il carrello della spesa che ha visto rincari pari quasi del 10%. Una situazione che ha conseguenze negative anche su tutti gli altri aspetti economici e sociali del nostro Paese.
Tra le questioni urgenti che la nuova squadra di governo dovrà affrontare c’è sicuramente quella relativa alle bollette: cavallo di battaglia del programma del centrodestra, gli interventi fatti finora non sono stati ritenuti sufficienti e, per questo motivo, i cittadini si aspettano nuove misure per contrastare il rincaro che hanno subito in questi mesi. Di vitale importanza anche le pensioni: a fine anno scade Quota 102 ( che prevede la pensione con 64 anni di età e 38 di contributi), con i sindacati che chiedono maggiore flessibilità – tra cui la possibilità di andare in pensione da 62 anni o con 41 anni di contributi – tutto ciò per far fronte al ritorno all’uscita solo con 67 anni di età o con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, come prevede l’attuale legge Fornero.
Sicuramente chi governerà il Paese nei prossimi anni dovrà prendere una decisione anche sulle tematiche del lavoro: i punti sui quali cittadini e vari partiti premono sono salario minimo – richiesto principalmente dalla sinistra -, il reddito di cittadinanza, destinato a essere ancora terreno di scontro tra le varie forze politiche e la questione degli stipendi-contratti, erosi dall’inflazione e i sindacati chiedono di di rinnovare tutti i contratti e detassare gli aumenti.
Sempre per quanto riguarda il lavoro c’è da affrontare la questione delle aziende in ginocchio a causa del caro-energia: un problema che, se non risolto, può mettere a rischio migliaia di posti di lavoro.
Anche trasporti pubblici, superbonus e PNRR sul tavolo del governo
Il nuovo governo dovrà anche trovare una soluzione per altre tematiche importanti, delle vere e proprie priorità: si parte dal prezzo di carburanti e gas, dove se per i primi è previsto uno sconto di 30 centesimi al litro, per il gas si discute per fissare un tetto sul prezzo. Si dovranno ridiscutere i piani per il PNRR – dove sono stati già avviati i cantieri – e il superbonus, oggetto della campagna elettorale di questi mesi: un tema che ha visto due fazioni scendere in campo, chi lo difende per il lavoro creato e l’impatto ambientale e chi lo critica per essere una mossa per depredare lo Stato.
Uno dei dossier più complessi che arriverà sul tavolo del nuovo governo è quello relativo a ITA visto che Il Mef ha scelto per la trattativa esclusiva il fondo americano Certares, che è in partnership commerciale sia con Delta che con Air France-Klm: il closing è previsto per fine anno. L’Agens, l’associazione datoriale del Trasporto pubblico locale, chiede un tetto per quanto riguarda le tariffe energia e chiede che venga mantenuto l’equilibrio finanziario delle imprese, necessario per garantire la continuità dei servizi. Infine c’è uno dei punti tanto cari al governo Draghi, quello della Rete Unica, dove il ministero dello Sviluppo economico, dell’Innovazione e transizione digitale cercano un accordo per la fusione della Netco con Open Fiber, l’operatore che vende fibra all’ingrosso.