Papa Francesco è in visita ad Assisi dove incontrerà il movimento giovanile Economy of Francesco: un gruppo di mille persone tra economisti, startupper e changemakers che da tre anni lavorano concretamente per la nuova economia. Al termine del discorso, il Pontefice ha siglato il Patto ufficiale per un’economia più viva, come lui stesso l’ha definita.
Papa Francesco ad Assisi rimarca l’esigenza di proteggere il pianeta
Papa Francesco ha incontrato al teatro Lyrick di Assisi i giovani di Economy of Francesco, che da tre anni studiano soluzioni per l’economia del futuro. Qui, richiamando anche frasi di San Francesco, Bergoglio li ha esortati a essere concreti e a perdonare gli errori delle precedenti generazioni:
Viviamo tempi difficili oggi ma un’economia e una società senza i giovani sono tristi e cinici, per fortuna ci siete oggi e ci sarete anche domani. Si deve fare di più per la transizione ecologica, la terra brucia oggi ed è oggi che si deve cambiare a tutti i livelli: abbiamo sfruttato le sue potenzialità per troppo tempo, l’abbiamo spesso saccheggiata per aumentare il nostro benessere, e neanche di tutti, ora tocca a noi pagare il conto
Papa Francesco
Poi il vero e accorato appello dal profondo del cuore:
La nostra generazione vi ha lasciato in eredità molte ricchezze, ma non abbiamo saputo custodire il pianeta e non stiamo custodendo nemmeno la pace. Voi siete chiamati a diventare artigiani e costruttori della casa comune, che oggi sta andando in rovina. Serve riparare i danni di oggi, si deve accettare questo principio etico universale, fare sacrifici altrimenti il conto da pagare ricadrà sempre più in là alle future generazioni. Stop a povertà e disuguaglianze.
Il lavoro è già la sfida del nostro tempo e sarà ancora di più la sfida di domani. Non dimenticatevi del lavoro, non dimenticatevi dei lavoratori. Senza lavoro degno e ben remunerato i giovani non diventano veramente adulti, le diseguaglianze aumentano. A volte si può sopravvivere senza lavoro, ma non si vive bene. Perciò, mentre create beni e servizi, non dimenticatevi di creare lavoro, buon lavoro, lavoro per tutti.
Papa Francesco
Quindi, la chiosa:
Nei momenti cruciali della storia, chi ha saputo lasciare una buona impronta lo ha fatto perché ha tradotto gli ideali, i desideri, i valori in opere concrete. Oltre a scrivere e fare congressi, questi uomini e donne hanno dato vita a scuole e università, a banche, a sindacati, a cooperative, a istituzioni. Il mondo dell’economia lo cambierete se insieme al cuore e alla testa userete anche le mani. Le idee sono necessarie, ci attraggono molto soprattutto da giovani, ma possono trasformarsi in trappole se non diventano ‘carne’, cioè concretezza, impegno quotidiano. Le idee sole si ammalano. La Chiesa ha sempre respinto la tentazione gnostica, che pensa di cambiare il mondo solo con una diversa conoscenza, senza la fatica della carne. Le opere sono meno ‘luminose’ delle grandi idee, perché sono concrete, particolari, limitate, con luce e ombra insieme, ma fecondano giorno dopo giorno la terra: cari giovani la realtà è sempre superiore all’idea.