Guerra in Ucraina ultimi aggiornamenti: un morto il bilancio provvisorio dell’attacco missilistico a un edificio di Zaporizhzhia, secondo giorno di referendum nelle città ucraine occupate dai russi. Poi arrivano dichiarazioni significative dalla comunità internazionale.
Guerra in Ucraina, qui Mosca: “Votato il 15% degli aventi diritto”
La guerra in Ucraina sembra dunque aprire un nuovo fronte al termine di una settimana ricca di novità. Partiamo dal versante della Russia, dove sono in corso i referendum per l’annessione formale dei territori occupati fino al 27 settembre. A Zaporizhzhia ha votato la legione che assedia la centrale nucleare, operazioni in corso in tutto il Donbass, a Melitopol e a Kherson. Secondo i dati ufficiali, nel primo giorno l’affluenza alle urne ha superato il 15%.
Dall’oblast di Lugansk, il ministro della Cultura e dello Sport Dmitry Sidorov fotografa così lo scenario del voto:
Ogni giorno di votazione, ha osservato, avvicina la repubblica alla Russia. Se tutti voteremo oggi, domani saremo pronti ad annunciare i risultati. L’umore della popolazione è davvero allegro, ottimista, tutti vanno a votare con piacere
Dmitry Sidorov, ministro della Cultura e dello Sport LPR
Dalla Cecenia, intanto, il leader Ramzan Kadyrov ha proposto di mobilitare metà dei dipendenti delle forze dell’ordine per partecipare all’operazione speciale: si parla di circa 5 milioni di persone
La Commissione Onu procede nell’inchiesta sui crimini di guerra
Come detto in apertura, però, il resto del mondo continua a condannare i referendum “farsa”, a cominciare dalla Turchia:
La Turchia non riconoscerà i risultati del referendum che la Russia sta tenendo nelle zone dell’Ucraina sotto il suo controllo per annetterle. Ankara non ha riconosciuto neanche il referendum sull’annessione della Crimea alla Russia nel 2014, la nostra posizione in merito è chiara: non riteniamo corretti i tentativi unilaterali di referendum. Al contrario, il governo turco riconosce l’integrità territoriale del popolo e dello Stato ucraini ed esprime il suo appoggio all’Ucraina
Ibrahim Kalin, portavoce della presidenza turca
Fa eco a quanto scritto Josep Borrell, capo degli Affari Esteri Ue:
E’ certamente un momento pericoloso perché l’esercito russo è stato messo all’angolo e la reazione di Putin è molto grave. Quando le persone dicono che non è un bluff, bisogna prenderle sul serio. Negoziato? Per ballare il tango bisogna essere in due
Josep Borrell, capo degli Affari Esteri Ue
Intanto, dall’Assemblea dell’Onu è emerso anche lo stato dei lavori nell’inchiesta chiamata ad accertare i crimini di guerra commessi dai russi:
Sulla base delle prove raccolte, la Commissione ha concluso che una serie di attacchi su cui sta indagando sono stati effettuati senza distinzione tra civili e militari, compresi i bombardamenti con MLRS e attacchi aerei sugli insediamenti. Siamo rimasti colpiti dal gran numero di esecuzioni nelle aree che abbiamo visitato. Attualmente, la commissione sta indagando sui decessi in 16 nuovi edifici e insediamenti, abbiamo ricevuto prove di molti altri casi di esecuzione. L’età delle vittime varia da 4 a 82 anni e documenta casi di stupro, tortura e detenzione illegale di bambini
Nota degli avvocati Commissione Onu
La Lituania non aprirà i confini
Chiudiamo la rassegna con il capitolo dei visti per i cittadini russi, alla luce della fuga di massa dei giorni scorsi. Il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ha dichiarato di rivedere la strategia per tutti quelli che non vogliono essere strumentalizzati dal Cremlino
Ma per i paesi più prossimi al confine ciò è semplicemente fuori discussione:
I russi devono combattere contro Putin, la Lituania non darà asilo ai russi in fuga dalla mobilitazione
Gabrielius Landsbergis, ministro degli Esteri lituano