Il Partito Democratico per il gran finale ha scelto Piazza del Popolo per la corsa verso il voto. Uno sprint, più che una maratona, dettato dia tempi di una crisi di governo inaspettata e di una campagna sotto il sole di agosto.
Una sfida, viste le dimensioni della piazza e alla luce del fatto che qui, solo ieri, Giorgia Meloni arringava i suoi.
Il segretario Enrico Letta non vuole lasciare nulla di intentato, anche perché sente che la rimonta su un centrodestra dato in vantaggio all’inizio della campagna è alla portata del centrosinistra. “La rimonta di questi giorni è figlia di tutto quello che sta succedendo in queste ultime settimane”, ha gridato con convinzione Enrico Letta.
“Non permetteremo alla destra di stravolgere la Costituzione“. È la piazza dell’orgoglio democratico. Piazza del Popolo pavesata, dove campeggia lo slogan “Scegli”, vede schierati sul palco tutti i leader del Pd. Un Pd allargato, in “formato agorà”, con Roberto Speranza, l’ex ministro della Salute e segretario di Articolo uno, e Elly Schlein che scalda la piazza con parole all’indirizzo di Giorgia Meloni: “Sono una donna, amo un’altra donna, ma non per questo sono meno donna”.
“La nostra è una piazza che guarda al futuro, diversa dalla piazza della destra, che è la piazza dell’Italia della paura”, ha detto. E ha ricordato che ai politici di qualsiasi schieramento, qualsiasi incarico ricopriranno in futuro, chiede di dare il loro contributo “affinché la campagna di vaccinazione del prossimo inverno continui , perché la salute venga prima di tutto e “non ci siano ambiguità sul Covid e strizzate d‘occhio ai No vax