Il governo di Hong Kong ha annunciato la fine della quarantena formale per i viaggiatori internazionali dopo oltre due anni e mezzo di severi controlli sulla pandemia. In base alle nuove regole che entreranno in vigore dal 26 settembre, i viaggiatori in arrivo dovranno sottoporsi a tre giorni di autocontrollo all’arrivo ma intanto il segnale arrivato dalla Cina resta fortemente distensivo dopo anni di estrema rigidezza.

Hong Kong rimuove la quarantena, le nuove regole 

Secondo quanto appreso dalle notizie odierne, i viaggiatori in arrivo potranno svolgere i loro tre giorni di automonitoraggio a casa o in un luogo a loro scelta. Allo stesso tempo, nel corso di questo periodo potranno uscire ma saranno limitati da alcuni posti.

Quanto alle modalità dei controlli, gli arrivi non dovranno più fornire un test PCR negativo prima di salire a bordo di un aereo. Tuttavia, dovranno fornire un test antigenico rapido negativo (RAT) 24 ore prima dell’imbarco.

Durante il periodo di monitoraggio di tre giorni, alle persone verrà assegnato un colore in base al codice sanitario digitale della città, che impedirà loro di entrare in luoghi come bar o ristoranti. Dovranno eseguire test PCR nei giorni 2, 4 e 6 dopo l’arrivo e un test RAT ogni giorno per sette giorni dopo l’arrivo.

Il cambiamento di politica è arrivato dopo che il Giappone ha annunciato che riaprirà i suoi confini dall’11 ottobre e dopo che Taiwan ha dichiarato che mira a eliminare la sua quarantena obbligatoria il 13 ottobre se l’isola supererà il picco del suo ultimo focolaio di Omicron BA-5.

Hong Kong scommette sul programma “zero-covid”

Le nuove misure di Hong Kong arrivano più di 900 giorni dopo che la città ha emanato per la prima volta le restrizioni alle frontiere nel marzo 2020 e quasi due anni dopo aver imposto la quarantena in hotel per tutti gli arrivi internazionali nel dicembre 2020. Nel periodo più lungo, il periodo di quarantena è arrivato a 21 giorni. I viaggiatori risultati positivi durante la quarantena venivano spostati in strutture designate, inclusi, a volte, campi gestiti dal governo.

Alcune restrizioni sono state allentate negli ultimi mesi. A maggio i residenti non di Hong Kong sono stati autorizzati a entrare in città dall’estero per la prima volta in più di due anni, mentre a luglio è stato cancellato uno schema che prevedeva la sospensione di alcuni voli con passeggeri positivi al Covid.

All’inizio di quest’estate, l’amministrazione di Lee ha ridotto la quarantena da una settimana a tre giorni, più altri quattro giorni di monitoraggio sanitario, durante i quali agli arrivi non è consentito recarsi in luoghi come bar, palestre e ristoranti.

I requisiti per la quarantena degli hotel e i test pre-volo sono stati visti come un ostacolo significativo rimanente per viaggiare in città, anche se rimangono dubbi sul ruolo che il nuovo piano svolgerà nel rilanciare l’industria del turismo della città, un tempo vivace. Insomma, dopo anni di estremo rigore il segnale che arriva dalla Cina lascia una speranza per tutto il mondo che spera finalmente di poter tornare alla completa normalità dopo aver sofferto tanto a causa di una delle pandemie più brutte della storia.