“Lightyear la vera storia di Buzz” è un film che la Pixar ha da poco caricato sulla piattaforma di DisneyPlus. Inutile dire quanta attesa ci fosse su questo spin-off che arriva dalla fortunatissima e amatissima saga di “Toy Story“. Premessa l’elevata e indiscussa qualità del lungometraggio, c’è da registrare un’oggettiva diatriba sulla natura stessa dell’opera. C’è molta ironia nella sceneggiatura e questo divide il gusto. Da una parte ci sono i puristi che non accettano una semplificazione di un personaggio tutto d’un pezzo come l’astronauta dimostra fin dalla sua mascella squadrata mentre dall’altra ci sono quelli che adorano questa lettura che alleggerisce tutto un po’. Resta il fatto che il titolo è tra i più visti di questi mesi.
Lightyear la vera storia di Buzz, il contenuto
Dal titolo didascalico dell’opera si intuisce la trama. Il regista Angus MacLane, massimo esperto della saga, risponde ad un quesito molto semplice: cos’ha reso Buzz quel che è? La risposta dura poco più di due ore ma è piacevolissima alla vista. Non solo. Nello script c’è una chicca svelata dalla recensione di Biancaneve sulla Tana del Cobra che recita testualmente così:
“La chicca? La compagna di Buzz Lightyear, Aisha: a memoria, è la prima eroina del mondo Disney ad essere apertamente omosessuale arrivando ad avere una pacifica compagna tutta amore e famiglia del Mulino Bianco 2.0. Un bel salto in avanti per un’azienda che spesso è stata accusata di essere stata fondata e guidata da un nazista con i guanti da topo. I tempi cambiano, ovvio, ma è sempre bello quando ne si coglie l’evolversi.”
Il messaggio
Lightyear la vera storia di Buzz lancia un messaggio chiaro: l’insistenza e la cocciutaggine che, fin dall’infanzia, ci avevano insegnato essere fondamentali per raggiungere la felicità, potrebbero anche essere un errore se reiterate. Un contenuto piuttosto innovativo in un mondo come quello dell’animazione , in cui la retorica è dietro l’angolo. Sempre dalla penna di Biancaneve si evince il nocciolo della discussione sul film:
“Il rischio di un’operazione simile era il prendersi troppo sul serio. Non è stato così. L’improbabile squadra d’assalto che si accompagna al protagonista serve proprio a smorzare i suoi muscoli e la sua (fastidiosa) mascella. L’umorismo è sempre presente; in alcuni casi sfocia in veri e propri picchi di comicità liberatori, messi con mestiere proprio là dove la tensione narrativa si fa alta. Il gattino robot poi è semplicemente geniale. Il mio regno per un micetto così.”
Scelta anch’essa coraggiosa ma che non mette d’accordo tutti. I “militaristi” avrebbero preferito un personaggio meno giocherellone e sorridente… più in linea con quello originale. Probabilmente non ci si immaginava una guerra tra guelfi e ghibellini sulla questione ma resta il fatto che, anche questo, sta contribuendo a rendere la pellicola molto vista in streaming.
Ecco il trailer in italiano di “Lightyear la vera storia di Buzz”: