Giuseppe Conte protagonista di una serie di interviste nelle ultime 24 ore che, di fatto, esauriscono la campagna pre-elezioni: temi salienti il reddito di cittadinanza e la possibile alleanza con il Pd. Procedendo per punti, ecco l’esordio delle dichiarazioni dell’attuale presidente del Movimento 5 Stelle:

Le truffe sul reddito di cittadinanza rappresentano meno dell’1% dei beneficiari, ma bisogna pensare all’altro 99% che ne ha davvero bisogno. La maggior parte di queste persone lo utilizza per integrare paghe da fame: ormai siamo a un punto in cui non c’è più la difficoltà di arrivare a fine mese, ma a metà mese

Giuseppe Conte, leader M5s

Elezioni, Conte: “Non siamo il partito dell’assistenzialismo esclusivo al Sud”

A proposito della misura più identificativa del M5s, Conte lancia un appello molto chiaro a chi si frappone al suo impiego. In particolare, l’attacco di Conte è stato rivolto al centrodestra ed all’attacco volto continuamente al Reddito di Cittadinanza durante questa campagna elettorale:

Il centrodestra sta facendo di tutto per boicottare questa misura non mettendo in condizioni di vita quantomeno dignitose persone che vogliono lavorare. Le parole Giorgia Meloni (chi beneficia del rdc sono “poltronari assuefatti dal metadone di Stato”, ndr) sono folli e indegne. Sicuramente possiamo migliorarlo ma dobbiamo pensare che durante la pandemia ha salvato milioni di cittadini. Quale politica credibile può permettersi di fare la guerra ai poveri?

Giuseppe Conte, leader M5s

Infine, un piccolo cappello sulla “discussa” preferenza per il Sud a proposito del quale Conte ha voluto chiarire che la sua politica guarda all’Italia nella sua interessa, senza cercare di “rubare” voti nel meridione:

Il nostro unico obiettivo elettorale è stato quello di realizzare un programma preciso e fattibile. Noi miriamo alla guida del paese e abbiamo tutte le carte in regola, penso che lo abbiamo ampiamente dimostrato. Occorre un governo che abbia visione e lungimiranza e abbia il coraggio di prendere decisioni importanti. Chi pensa che ci voterà solo chi è d’accordo con il rdc ha una visione limitata: non siamo il partito del Sud assistenzialista

Giuseppe Conte, leader M5s

Il Pd intanto strizza l’occhio verso l’ex premier

Per quanto concerne il rapporto deteriorato con il Pd arriva una triplice apertura dal fronte democratico: Elly Schlein, Stefano Bonaccini e Andrea Orlando. Nello specifico, il governatore dell’Emilia-Romagna si è espresso così:

È naturale che dopo le elezioni ci sia un intento di dialogo costruttivo dentro chiunque faccia parte del centrosinistra per programmare il futuro. Se riesci ad allargare il pensiero a presentare un’alleanza ampia fatta di figure credibili, allora puoi battere anche coloro che stanno governando: è esattamente ciò che è accaduto in Emilia-Romagna dove l’affluenza ha raggiunto il 70%

Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna

Conte precisa che il problema non è solo il rapporto con Letta:

Apprezzo le parole di Bonaccini ma non possiamo semplicemente sederci a un tavolo e far finta di nulla. Vedremo in futuro quale direzione prenderà Pd in termini di agenda adotteranno: il problema sono infatti i contenuti, non solo un eventuale cambio di segreteria

Giuseppe Conte, leader M5s