Si sono aperti questa mattina i seggi elettorali in diverse città della Russia per la votazione del referendum sull’annessione alla Federazione di alcune zone dell’Ucraina controllate in tutto o in parte da Mosca. Le votazioni si terranno fino al 27 settembre nelle regioni separatiste filorusse di Donetsk e Lugansk e nelle aree occupate dai russi di Kherson e Zaporizhzhia. Questa ha scatenato non poche polemiche per la scelta in questo momento storico di velocizzare il processo che coinvolge circa 1,5 milioni di cittadini.
Il dettaglio del referendum in Russia
Entrando nello specifico del territorio, ad esempio la Commissione elettorale centrale della regione di Kherson prevede che sia presenti circa 750mila, con mezzo milione di persone registrate come elettori nella regione di Zaporizhzhia. I cittadini della Regione di Kherson possono esprimere il proprio voto in una qualsiasi delle otto commissioni elettorali territoriali o 198 locali, oppure possono farlo in Crimea, a Mosca o in altre città russe. Per l’autoproclamata Repubblica di Donetsk, invece, i residenti saranno invitati a esprimere il proprio parere in 450 seggi elettorali nella Repubblica e più di 200 in Russia.
Le polemiche relative al referendum in Russia
La polemica maggiore proviene non tanto dai numeri da dalle modalità di voto e soprattutto di coinvolgimento dei cittadini interessati. Come riferito dal governatore ucraino in esilio Sergey Gaidai gli occupanti russi avrebbero organizzato dei gruppi armati per circondare le abitazioni e costringere le persone a partecipare al referendum. Come riportato anche dal The Guardian, i cittadini sono stati minacciati e coloro che non parteciperanno alla votazione verranno automaticamente licenziati dal lavoro.
Dopo il discorso di Vladimir Putin sui 300.000 riservisti da dispiegare sul campo di battagli arriva però un altro obbligo secondo Gaidai. Ovvero le autorità hanno vietato alla popolazione locale di lasciare la città tra il 23 e il 27 settembre date in cui si tiene il referendum di annessione alla Russia per motivi di sicurezza.
L’intervento della comunità internazionale
Dopo questi annunci però arriva l’intervento della comunità internazionale come l’Onu era intervenuta sulle comunicazioni di Putin. Secondo molti il voto referendario è illegittimo confermando quanto espresso dalla Cina nei giorni scorsi. Si attendono quindi i primi numeri e dichiarazioni in merito su un voto che non sarà accettato dalla comunità estera ma che potrebbe indubbiamente rompere gli equilibri del conflitto in Ucraina più di quanto si sia già fatto in questo periodo.