L’Islanda ha deciso di intraprendere una causa contro la catena di supermercati ‘Iceland’, che dal 2014 ha registrato il suo nome come marchio nell’Unione Europea. La società opera nel Regno Unito, ma la cosa non ha fatto piacere allo stato scandinavo, tanto da mettere in mezzo i legali.
Il perché della scelta dell’Islanda
Nel 2019 lo stato islandese aveva vinto la contesa, ottenendo che la catena di supermercati non potesse più avere l’esclusiva della parola ‘Iceland‘. La stessa azienda, però, non contenta dell’esito di questa causa, decise di fare ricorso e quindi, dal 9 settembre, il conflitto legale è ricominciato davanti all’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale.
Il primo negozio venne aperto nel 1970, nella cittadina di Oswestry vicino al Galles, prendendo il nome dal fatto che, principalmente, vendeva prodotti surgelati. La stessa catena per alcuni è stata di proprietà di alcuni fondi e banche islandesi, prima che un consorzio guidato da Malcom Walker, fondatore ufficiale, ricompro il marchio.
Le cause legali iniziarono nel 2014, quando la stessa Iceland registro il marchio, impendendo così alla Islandsstofa, una società vicino allo stato, di usare lo slogan “Inspired by Iceland” (Ispirato dall’Islanda), per promuovere i prodotti islandesi. Inizialmente si cercò una soluzione diplomatica, senza ricorrere alla magistratura, ma l’impossibilità di un punto comune porto lo stesso stato a presentarsi davanti all’EUIPO chiedendo la revoca del marchio che, stando all’Islandsstofa, impediva la pubblicità alle società islandesi.