Parole dure da parte di una leggenda della Ducati come Casey Stoner. L’ex pilota australiano fu l’ultimo in grado di vincere un titolo mondiale in MotoGP in sella alla Ducati, un tabù che resiste dal lontano 2007. Quest’anno il team di Borgo Panigale, grazie a Bagnaia e Bastianini, ha portato a casa 10 vittorie e 22 podi consecutivi con almeno una Desmosedici presente.
Addirittura, il titolo costruttori già aritmeticamente in bacheca con cinque gran premi d’anticipo, e la possibilità di vincere anche il mondiale piloti grazie alla recente rimonta di Pecco su Quartararo. Certamente un anno positivo, eppure Stoner, intervenendo nel podcast In the Fast Lane, smorza gli entusiasmi in casa Ducati:
“Oggi si continua ad aggiungere sempre più elettronica e marchingegni strani. Questo è davvero mettere una benda sopra ai problemi veri, senza cercare di risolvere quelli interni alle moto, e penso che questo sia qualcosa in cui, principalmente la Ducati, ha fallito nel corso degli anni. E’ il motivo per cui non hanno vinto più campionati finora, indipendentemente dal fatto che riusciranno a vincerlo quest’anno o meno. Questo perché continuano ad aggiungere più componenti elettronici”.
La critica anche ai nuovi piloti
L’australiano continua poi criticando anche la nuova generazione di piloti, secondo lui troppo “protetti” dall’elettronica:
“Questa generazione di piloti ha perso la sensibilità. Ho l’impressione che i piloti di oggi non riescano a capire veramente la moto perché ormai hanno a disposizione troppa elettronica, troppi controlli che si mettono in mezzo tra la moto e chi la guida. Diventa impossibile capire veramente se stai preservando come si deve le gomme e se stai sviluppando una moto capace di farti andare forte in ogni circuito. Quando ero pilota ho sempre lottato contro i miei ingegneri per liberarmi di quanta più elettronica possibile sia nei test che nei turni nel corso delle prove libere per cercare di capire davvero cosa stesse succedendo all’interno della moto”.