“La postfascista Giorgia Meloni può vincere le elezioni in Italia con l’aiuto degli amici di Putin – Questo avrebbe conseguenze estreme per noi”.
Queste le parole del settimanale tedesco Stern che ha piazzato Giorgia Meloni in copertina affibbiandole il titolo poco lusinghiero di “donna più pericolosa d’Europa“. La rivista è dura con la leader di FDI, nonostante la foto sorridente che apre l’intervista.
“Veleno biondo – Si presenta come cristiana, moderna e innocua. Allo stesso tempo Giorgia Meloni vuole trasformare l’Italia in uno stato autoritario, se vincerà le elezioni”.
Viene descritta come donna carismatica che sa come salire sui palchi nostrani e raccogliere consensi, ma contemporaneamente ometterebbe temi per lei di prima importanza come “blocco marittimo contro i rifugiati”, “l’Europa delle patrie che vuole promuovere con il suo grande modello di riferimento Orbán” e “le tirate contro la lobby LGBT”.
Sulla questione russa
“Meloni dice di essere cristiana, ma questo non significa necessariamente che le piaccia andare in chiesa. Sostiene gruppi ultraconservatori che, in nome di Dio, si mobilitano contro il diritto all’aborto e le famiglie ‘non naturali’.
Stern passa poi ai rapporti della destra con la Russia. “Sia Berlusconi che Salvini curano legami con il Cremlino. Attraverso di loro, Putin avrebbe per la prima volta alleati nel governo di un Paese dell’Europa occidentale e con il loro aiuto potrebbe destabilizzare l’Unione”.
Stern e i tweet di Giorgia Meloni durante la pandemia
“Nel 2020 Meloni ha diffuso false notizie sul coronavirus e ha twittato che l’Ue beneficerebbe dalla pandemia, senza spiegare esattamente come”. Sulla politica estera della Meloni Stern scrive che “molto lascia intendere che Meloni avrà un approccio pragmatico a livello europeo, per garantire che Bruxelles continui a inviare denaro a Roma”.
L’apologia di Giorgia Meloni di Fabio Rampelli
In vista delle elezioni sul settimanale c’è anche spazio per la difesa di Giorgia Meloni da parte del deputato di FDI Fabio Rampelli.
“Sapevo che se avessimo portato avanti questa donna (Meloni), sarebbe stato chiaro che la destra italiana non ha più nulla a che fare con il fascismo degli anni ’20”.
Rampelli difende la leader di FDI anche dal famoso video in cui Giorgia parlava di Mussolini: “è una campagna mediatica. Nessuno conosce il contesto di quelle parole”.