La Festa del Cinema di Roma 2022 si svolgerà come da tradizione nella cornice dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e questa mattina la direttrice artistica Paola Malanga e il presidente della fondazione Gian Luca Farinelli hanno svelato il programma. Questa è la prima edizione della Festa del Cinema di Roma dopo il lungo mandato di Antonio Monda, che aveva voluto strutturarla in un modo simile a quanto accade al Festival di Toronto, ma la svolta della Fondazione Cinema per Roma si rispecchia anche nei titoli che compaiono sul programma. La Festa del Cinema di Roma partirà con omaggio a Luciano Pavarotti, un corto diretto da Gianluigi Toccafondo, che precederà il film Il Colibrì già annunciato come pellicola d’apertura della festa.
Festa del Cinema di Roma 2022 programma concorso ufficiale
Alam
- Diretto da Firas Khoury, Francia, Tunisia, Palestina, Arabia Saudita, Qatar, 2022, 110’ | Opera prima |
- Cast: Mahmood Bakri, Sereen Khass, Mohammad Karaki, Muhammad Abed Elrahman, Ahmad Zaghmouri, Saleh Bakri
Una scuola superiore in Palestina. Una bandiera palestinese che deve sventolare il giorno dell’Indipendenza di Israele, che per i palestinesi è un giorno di lutto (la “nakba”). Filas Khoury, esordiente nel lungometraggio, gira (in Tunisia, per ovvi motivi) un film che parla di temi universali (amore, amicizia, lotta contro le ingiustizie, ricerca della propria identità, conflitti generazionali) in un contesto dove l’affermazione dei giovani palestinesi è negata da una tragedia che dura dal 1948. E trova la sua forza e originalità nel mostrare come la tragedia è calata nella quotidianità, e nel portare sullo schermo (con empatia, ironia sferzante e senso del paradosso) una nuova generazione trascurata dai media, che resiste orgogliosamente senza usare la logica della violenza.
El Caso Padilla | The Padilla Affair
- Diretto da Pavel Giroud, Spagna, Cuba, 2022, 78’ | Doc
“Dì la verità”: si apre con questa frase il nuovo film del cineasta cubano Pavel Giroud, subito seguita da una ripresa del 1983 della tv francese, dove il conduttore sta intervistando Heberto Padilla, il poeta autore della raccolta Fuera de juego con la quale divenne famoso anche in Europa ma per la quale fu arrestato e condannato da Castro. Back al 1971 e al bianco e nero della straordinaria registrazione della ritrattazione della propria opera, il 27 aprile, davanti agli intellettuali e amici membri dell’Uneac (Unione degli scrittori e artisti cubani): oltre due ore di girato, riemerso dopo cinquant’anni da un archivio governativo, che Giroud seleziona e intercala con altri materiali che danno il senso del periodo storico. Mentre Padilla, che ha teatralmente appallottolato il testo del discorso fin dall’inizio, continua nella propria abiura, sempre più sudato e istrionico, in un crescendo di cadenze drammatiche shakespeariane di sconvolgente (e coinvolgente) tensione.
Causeaway
- Diretto da Lila Neugebauer, Stati Uniti, 2022, 92’ | Opera prima |
- Cast: Jennifer Lawrence, Brian Tyree Henry, Linda Emond, Jayne Houdyshell, Stephen McKinley, Henderson, Russell Harvard, Fred Weller, Sean Carvajal, Will Pullen, Neal Huff
Prodotto e magnificamente interpretato da Jennifer Lawrence, l’esordio alla regia di Lila Neugebauer esplora e racconta con grande sensibilità il modo di affrontare i traumi psicologici e fisici che i soldati riportano in guerra, ma anche le difficoltà, le incomprensioni e le sofferenze che sembrano aver segnato le loro vite precedenti, spingendoli ad arruolarsi e partire per mete lontane, dove i conflitti armati sono cruenti e il futuro incerto e pericoloso. La storia di un’amicizia non semplice, ma tenera e reale, sullo sfondo di un’inedita New Orleans e il ritorno per Jennifer Lawrence a una recitazione semplice, minimalista ma di grande efficacia, che ci riporta indietro a quel memorabile Winter’s Bone degli inizi della sua carriera stellare.
La Cura
- Film di Francesco Patierno, Italia, 2022, 87’
- Cast: Francesco di Leva, Alessandro Preziosi, Francesco Mandelli, Cristina Donadio, Andrea Renzi, Antonino Iuorio, Peppe Lanzetta
Corso Umberto, il rione Sanità, le Terme, la stazione di Mergellina, l’Hotel Oriente, la Prefettura, strade, angoli, per lo più deserti: Napoli in pieno lockdown. Una città spettrale e fuori dal tempo per la rilettura contemporanea di Francesco Patierno di La peste di Albert Camus, dove i sentimenti, le paure, i conflitti del libro scivolano armoniosamente dentro il disorientamento generato dalla pandemia, e pezzi di realtà, come un uomo disperato che urla di notte per strada, riflettono il testo. Un ospedale e i suoi medici e volontari, i funzionari, i commercianti, le persone normali, tutti si mescolano con una troupe che sta girando un film sulla Peste, in una coralità drammatica asciutta e coinvolgente. Chi vuole scappare. Chi decide di restare. Ma da soli non si resiste alla paura.
Foudre | Thunder
- Diretto da Carmen Jaquier, Svizzera, 2022, 92’ | Opera prima |
- Cast: Lilith Grasmug, Mermoz Melchior, Benjamin Python, Noah Watzlawick, Sabine Timoteo, François Revaclier, Diana Gervalla, Lou Iff, Léa Gigon, Marco Calamandrei
Nell’estate del 1900, dalla pace del convento nel quale da cinque anni sta facendo il noviziato, la diciassettenne Elisabeth è sbalzata, poco prima di prendere i voti, di nuovo a casa, per lavorare la terra, dopo la morte improvvisa della sorella maggiore Innocente. Ma la morte è misteriosa, la famiglia silenziosa e solo tre suoi amici d’infanzia sembrano condividere l’ansia di conoscenza e di libertà di Elisabeth. Immersa nel solare scenario di una valle svizzera, una storia di progressiva affermazione di autonomia, volontà e desiderio, dove la cupezza repressiva dell’ambiente e delle credenze viene progressivamente sfaldata dall’energia vitale dei quattro amici, sempre più complici, sempre più innamorati l’uno degli altri e dei rispettivi corpi.
Houria
- Diretto da Mounia Meddour, Francia, 2022, 104’
- Cast: Lyna Khoudri, Rachida Brakni, Hilda Amira Douaouda
Quasi una metafora dell’attuale situazione dell’Algeria – dove l’Hirak, un imponente movimento politico e civile di opposizione al regime, è stato definitivamente soffocato dalla pandemia ad appena un anno dalla sua nascita – l’ultimo film di Mounia Meddour (Papicha), insieme popolare e sofisticato, racconta la storia di Houria, una ballerina di talento che, dopo aver subito pesanti menomazioni fisiche in seguito ad un grave episodio di violenza, continua la sua eroica resistenza nel perseguire un sogno che sembra impossibile da realizzarsi. Ballare ancora, tra Felicità e Gloria, ballare avvolte nei colori di abiti sgargianti, su una terrazza o su una spiaggia, tutte immerse in una sorellanza ideale di donne che si sostengono a vicenda, intorno a un nucleo di resilienza incrollabile.
In Einem Land, Das Es Nicht Mehr Gibt | In a land that no longer exists
- Diretto da Aelrun Goette, Germania, 2022, 101’
- Cast: Marlene Burow, Sabin Tambrea, David Schütter, Claudia Michelsen, Jördis Triebel
Primo film di finzione della regista tedesca Aelrun Goette, nota al pubblico internazionale per il documentario Die Kinder sind tot (Prix Regard Neuf a Visions du Réel 2003). Nel 1988, a pochi mesi dalla caduta del Muro, per una sua foto apparsa casualmente su Sibylle (il Vogue dell’Est), una diciassettenne di Berlino Est si trova immersa nel mondo della moda. Tra fotografi, modelle, nuove idee e stili di vita, il film è basato su fatti realmente accaduti, ispirato all’esperienza di modella della regista stessa tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 nella Repubblica Democratica Tedesca. Sospesa tra personale e pubblico, sentimenti e coerenza politica, un’opera che strada facendo si trasforma in un energetico inno alla bellezza ed alla libertà.
Janvaris | January
- Diretto da Viesturs Kairišs, Lettonia, Lituania, Polonia, 2022, 94’
- Cast: Kārlis Arnolds Avots, Alise Dzene, Baiba Broka, Aleksas Kazanavičius, Juhan Ulfsak, Sandis Runge
Gennaio 1991. Tre aspiranti filmmaker si trovano di fronte all’invasione dei carri armati sovietici che vogliono reprimere l’indipendenza della Lettonia dichiarata il 4 maggio dell’anno prima. Il film di Viesturs Kairišs (che allora aveva diciannove anni) non solo ricostruisce una generazione che sognava il cinema di Bergman, di Tarkovskij e di Jim Jarmusch (di Stranger than Paradise circolano cassette pirata…), era avida di conoscere il mondo e si confrontò con la Storia. Parla del presente e della forza incontenibile della giovinezza, ritrovando la libertà e l’entusiasmo della nouvelle vague e della Novávlna. Kairišs rende anche omaggio alla figura carismatica di Juris Podnieks, uno dei più promettenti registi lettoni, che morì a quarantadue anni nel 1992.
Jeong-Sun
- Diretto di Jeong Ji-hye, Corea del Sud, 2022, 105’ | Opera prima |
- Cast: Kim Kum-soon, Yun Seon-a, Cho Hyeon-woo, Kim Yong-joon
I crimini sessuali digitali sono in crescente aumento in Corea del Sud, dove le vittime affrontano innumerevoli difficoltà nel perseguire azioni legali a causa della disparità di genere e di un’inadeguata risposta al problema da parte del governo. Nell’affrontare questa problematica, divenuta di scottante attualità, la giovane regista Jeong Ji-hye, al suo primo lungometraggio, racconta la storia di un’operaia di mezz’età che, per cultura e inesperienza, si muove incerta nell’universo digitale, vittima silenziosa di soprusi e prevaricazioni all’interno della fabbrica in cui lavora. Uno sguardo acuto ed empatico quello di Jeong Ji-hye, che coglie con precisione la fragilità delle vittime di fronte al potere distruttivo della cyber-violenza, ma ci restituisce anche l’immagine indelebile di un personaggio femminile forte e inconsueto.
Lv Guan | The Hotel
- Diretto da Wang Xiaoshuai, Hong Kong, 2022, 112’
- Cast: Ning Yuanyuan, Ye Fu, Qu Ying, Huang Xiaolei, Worrapon Srisai, Dai Jun, Li Zonghan
Girato in quattordici giorni, con poche risorse finanziarie e molta creatività, l’ultimo film di Wang Xiaoshuai, regista di spicco della cosiddetta “sesta generazione” di cineasti cinesi, è interamente ambientato in un hotel in Thailandia, dove Wang si trovava per caso in vacanza a trascorrere le festività del Capodanno Lunare, a fine gennaio 2020. Impossibilitato a muoversi e non potendo rientrare in Cina a causa del lockdown e dell’interruzione dei voli di collegamento con la madrepatria, il regista decide – insieme ad un gruppo di amici, cineasti, sceneggiatori e artisti costretti, come lui, ad un esilio temporaneo – di girare un film. Una meditazione sui devastanti effetti della pandemia, il film coglie con precisione chirurgica, il senso di intrappolamento, confusione, apatia, la frustrazione crescente e l’instabilità sentimentale che tutti abbiamo provato nei giorni del confinamento.
I morti rimangono a bocca aperta
- Diretto da Fabrizio Ferraro, Italia, Spagna, 2022, 84’
- Cast: Emiliano Marrocchi, Domenico D’Addabbo, Fabio Fusco, Olimpia Bonato, Antonio Sinisi
Quattro partigiani fuggono in mezzo alla neve sull’Appennino dell’Italia centrale, nel 1944. Sono inseguiti, cercano un rifugio, incontrano una ragazza. Drammaticamente ambientata in un contesto storico e politico ben preciso, tuttavia la loro storia si connette, seppur non esplicitamente, con un presente ancora fragile e falcidiato da guerre presenti o echeggianti. Fabrizio Ferraro, regista e sceneggiatore con alle spalle una formazione in scienze del cinema e filosofia del linguaggio, sceglie il bianco e nero per riportarci indietro nella storia, alternando campi larghi a primi piani, dialoghi serrati a voci narranti, intervallati da grandi silenzi e poderosi fruscii. Un film che si rivolge al passato per
interrogare la contemporaneità.
Ramona
- Diretto da Andrea Bagney, Spagna, 2022, 80’ | Opera prima |
- Cast: Lourdes Hernández, Bruno Lastra, Francesco Carril
Madrid come Manhattan: sontuosi scorci della città in bianco e nero sottolineati dalla musica di Tchaikovsky. Si apre così, con un omaggio al capolavoro di Woody Allen, il film d’esordio della regista spagnola Andrea Bagney, una storia d’amore (e di amori) tutta costruita intorno alla protagonista, aspirante attrice trentenne in cerca del senso della vita, ora bionda ora bruna, ora entusiasta ora dubbiosa, ora innamorata del boyfriend Nico ora attratta dal regista Bruno. Dal bianco e nero della vita al colore della messa in scena (dove, tra l’altro, Ramona replica monologhi di Diane Keaton in Io e Annie e di Julie Delpy in Prima dell’alba), la commedia romantica si snoda tra chiacchiere, passeggiate e nevrosi, trascinata dalla protagonista Lourdes Hernandez, nota in Spagna come cantautrice con lo pseudonimo Russian Red.
Raymond e Ray
- Diretto da Rodrigo García, Stati Uniti, 2022, 100’
- Cast: Ethan Hawke, Ewan McGregor, Maribel Verdú, Tom Bower, Vondie Curtis Hall, Sophie Okonedo
Due fratellastri, uniti da un padre con cui avevano un rapporto quanto meno contrastato e al cui funerale devono partecipare: Ewan McGregor (che gioca contro il suo tipico ruolo) e Ethan Hawke. Un regista-sceneggiatore colombiano, Rodrigo Garciá, figlio di Gabriel García Márquez, che ha esordito come regista nel 2000 con Le cose che so di lei (premio di Un certain regard a Cannes), e ha spesso collaborato con Alfonso Cuarón (che di Raymond & Ray è uno dei produttori) e Guillermo del Toro. Una grande capacità di reinventare i generi (road movie, commedia, family drama) e di costruire personaggi di cui innamorarsi. Come quelli interpretati da Maribel Verdú e da Sophie Okonedo, dove García mostra di essere uno dei migliori direttori di attrici del cinema contemporaneo.
Sanctuary
- Diretto da Zachary Wigon, Stati Uniti, 2022, 96’
- Cast: Margaret Qualley, Christopher Abbott
Un uomo nella suite di un hotel di lusso. Bussa alla porta una ragazza, bionda, bella, in tailleur professionale, che lo sottopone a un’intervista formale. Via via che le domande si fanno più personali, il gioco si chiarisce: Rebecca è una escort dominatrix, Hal il suo ricco cliente, pronto a tutto, anche a pulire ogni centimetro del bagno in mutande. Ma questo è solo l’inizio del nuovo romantic thriller di Zachary Wigon, che ha già lavorato sugli inganni, i trucchi, i buchi neri dei rapporti uomo-donna in The Heart Machine. Chiusi in una stanza, Margaret Qualley (figlia di Andie MacDowell e autostoppista hippie in C’era una volta a Hollywood) e Christopher Abbott (Piercing, la serie Girls) rimbalzano tra giochi erotici, rimbrotti, minacce, ricatti, svelano lati oscuri, ansie e fragilità, mentre macchina da presa e dialogo virano dall’erotico al noir. Ma tutto, compreso il finale, è imprevedibile.
Shttl
- Diretto da Ady Walter, Francia, Ucraina, 2022, 109’ | Opera prima |
- Cast: Moshe Lobel, Antoine Millet, Saul Rubinek, Anisia Stasevich, Pyotr Ninevsky, Daniel Kenigsberg, Emily Karpel
1941: il giovane Mendele è entusiasta di lavorare nel cinema a Odessa, ma torna nel suo paese (“shtetl”, in yiddish) in Ucraina, al confine con la Polonia, dove il suo amore di sempre sta per sposare il figlio del rabbino. E questo il giorno prima dell’invasione nazista. L’esordiente argentino Ady Walter usa il piano-sequenza e il bianco e nero (anche se la continuità spazio-temporale è infranta da flashback a colori) come strumenti per calare lo spettatore dentro la realtà di un mondo ebraico sull’orlo della tragedia, tra ricostruzione filologica e allusione al presente. A parlare yiddish è un cast internazionale, tra cui Saul Rubinek (Gli spietati), che recita per la prima volta in questa lingua. Il villaggio è stato interamente ricostruito a sessanta chilometri da Kyiv, con l’intenzione di diventare, dopo le riprese, un museo a cielo aperto. La grafia del titolo è un omaggio al romanzo “La sparizione” di Perec, dove scompare la lettera “e”, per alludere a un altro vuoto.
La Tour | Lockdown Tower
- Diretto da Guillaume Nicloux, Francia, 2022, 89’
- Cast: Angèle Mac, Hatik, Ahmed Abdel-Laoui, Kylian Larmonie, Merveille Nsombi, Nicolas Pignon
Una signora di colore una mattina esce dal torreggiante condominio di periferia in cui abita e viene inghiottita dal nero, un velario scuro, una nebbia, un’entità che divora chiunque si avventuri all’esterno da porte o finestre. Isolati dal mondo esterno, ecco i diversi gruppi famigliari: coppie e single, vecchi e bambini, gatti e cani di diversa taglia. E soprattutto bianchi, neri e nordafricani, divisi per piani e per etnie, più o meno armati e, mentre le scorte alimentari e idriche si assottigliano, più o meno decisi a conquistare la sopravvivenza e il dominio con la forza. Regista e sceneggiatore, Guillaume Nicloux affronta il distopico con un occhio a J. G. Ballard (Condominio, ma non solo) e uno allo spirito caustico di Michel Houellebecq, del quale nel 2014 mise in scena il “rapimento” e che è ringraziato nei titoli di coda.
Festa del Cinema di Roma 2022 programma film fuori concorso
Tanti i film presenti nella sezione fuori concorso della Festa del Cinema di Roma 2022 con un programma ricchissimo che va dalla serie evento Romulus II diretta da Matteo Rovere fino al nuovo attesissimo film Amsterdam di David O. Russell con un cast stellare composto da Christian Bale, Margot Robbie, John David Washington, Alessandro Nivola, Andrea Riseborough, Anya Taylor-Joy, Chris Rock, Matthias Schoenaerts, Michael Shannon, Mike Myers, Taylor Swift, Zoe Saldaña, Rami Malek, Robert De Niro. Da segnalare per i titoli internazionali anche The Lost King di Stephen Frears, Butcher’s Crossing con Nicholas Cage, The Menu di Mark Mylod con protagonista Ralph Fiennes. Tra i grandi titoli italiani impossibile non citare L’Ombra di Caravaggio sull’immenso pittore diretto da Michele Placido con protagonista Riccardo Scamarcio, Il Principe di Roma diretto da Edoardo Falcone con mattatore Marco Giallini, Era Ora di Alessandro Aronadio con un super cast guidato da Edoardo Leo ed infine Rapiniamo il Duce film diretto da Renato De Maria con la neo coppia del cinema italiano composta da Pietro Castellitto e Matilde De Angelis. Ci sarà anche un documentario dedicato a Lillo Petrolo.
Sezione Grand Public
- IL COLIBRÌ di Francesca Archibugi
- LUCIANO PAVAROTTI, LA STELLA di Gianluigi Toccafondo
- AMSTERDAM di David O. Russell, con Christian Bale e Margot Robbie
- ASTOLFO di Gianni Di Gregorio, con Stefania Sandrelli
- BROS di Nicholas Stoller
- BUTCHER’S CROSSING di Gabe Polsky, con Nicolas Cage
- ERA ORA di Alessandro Aronadio, con Edoardo Leo
- THE LOST KING di Stephen Frears, con Sally Hawkins e Steve Coogan
- THE MENU di Mark Mylod, con Ralph Fiennes e Anya Taylor-Joy
- MRS. HARRIS GOES TO PARIS | LA SIGNORA HARRIS VA A PARIGI di Anthony Fabian
- L’OMBRA DI CARAVAGGIO di Michele Placido, con Riccardo Scamarcio, Louis Garrel e Isabelle Huppert
- IL PRINCIPE DI ROMA di Edoardo Falcone, con Marco Giallini
- RAPINIAMO IL DUCE di Renato De Maria, con Pietro Castellitto e Matilda De Angelis
- RHEINGOLD di Fatih Akın
- LA STRANEZZA di Roberto Andò, con Toni Servillo, Ficarra e Picone
- WAR – LA GUERRA DESIDERATA di Gianni Zanasi, con Edoardo Leo e Miriam Leone
- WHAT’S LOVE GOT TO DO WITH IT? di Shekhar Kapur, con Lily James ed Emma Thompson
Sezione Freestyle
- 75 – BIENNALE RONCONI VENEZIA di Jacopo Quadri
- AMATE SPONDE di Egidio Eronico
- BASSIFONDI di Francesco Pividori
- LA CALIFORNIA di Cinzia Bomoll
- DANIEL PENNAC: HO VISTO MARADONA! di Ximo Solano
- DARIO FO: L’ULTIMO MISTERO BUFFO di Gianluca Rame
- DREI FRAUEN UND DER KRIEG | TRAINED TO SEE – THREE WOMAN AND THE WAR di Luzia Schmid
- LA DIVINA COMETA di Mimmo Paladino
- DJANGO – LA SERIE di Francesca Comencini, con Matthias Schoenaerts e Noomi Rapace
- ENRICO CATTANEO / RUMORE BIANCO di Francesco Clerici, Ruggero Gabbai
- ER GOL DE TURONE ERA BONO di Francesco Miccichè, Lorenzo Rossi Espagnet
- JANE CAMPION, LA FEMME CINÉMA | JANE CAMPION, THE CINEMA WOMAN di Julie Bertuccelli
- JAZZ SET di Steve Della Casa, Caterina Taricano
- THE LAST MOVIE STARS di Ethan Hawke
- LIFE IS (NOT) A GAME di Antonio Valerio Spera
- LOLA di Andrew Legge
- LOUIS ARMSTRONG’S BLACK & BLUES di Sacha Jenkins
- LYNCH / OZ di Alexandre O. Philippe
- IL MALEDETTO di Giulio Base
- NINO MIGLIORI. VIAGGIO INTORNO ALLA MIA STANZA di Elisabetta Sgarbi
- LA PAZ DEL FUTURO di Francesco Clerici, Luca Previtali
- ROMULUS II – LA GUERRA PER ROMA di Matteo Rovere, 2 episodi
- SELF–PORTRAIT AS A COFFEE POT di William Kentridge
- SONO LILLO di Eros Puglielli, con Lillo Petrolo e Pietro Sermonti
- SOUVENIR D’ITALIE di Giorgio Verdelli
Best of 2022:
- ALL THAT BREATHES di Shaunak Sen
- LES AMANDIERS di Valeria Bruni Tedeschi
- AS BESTAS di Rodrigo Sorogoyen
- CORSAGE di Marie Kreutzer
- COUPEZ! | CUT! ZOMBI CONTRO ZOMBI di Michel Hazanavicius
- L’ENVOL | LE VELE SCARLATTE di Pietro Marcello
- L’INNOCENT di Louis Garrel
- KLONDIKE di Maryna Er Gorbach
- RABIYE KURNAZ GEGEN GEORGE W. BUSH | MAMMA CONTRO G. W. BUSH di Andreas Dresen
- TRIANGLE OF SADNESS di Ruben Östlund, con Woody Harrelson
- WALAD MIN AL JANNA | BOY FROM HEAVEN di Tarik Saleh
Proiezioni speciali
- LES ANNEES SUPER-8 | THE SUPER 8 YEARS di Annie Ernaux, David Ernaux-Briot
- A COOLER CLIMATE di James Ivory, Giles Gardner
- GOOD MORNING TEL AVIV di Giovanna Gagliardo
- KILL ME IF YOU CAN di Alex Infascelli
- КОРДОН KORDON (CONFINE) di Alice Tomassini
- ORA TOCCA A NOI – STORIA DI PIO LA TORRE di Walter Veltroni
- POLAŃSKI, HOROWITZ. HOMETOWN di Mateusz Kudła, Anna Kokoszka-Romer
- RITRATTO DI REGINA di Fabrizio Ferri
- RULES OF WAR di Guido Hendrikx
- UMBERTO ECO – LA BIBLIOTECA DEL MONDO di Davide Ferrario
- VIA ARGINE 310 di Gianfranco Pannone
Festa del Cinema di Roma 2022 programma premio alla carriera per James Ivory
Nel programma della Festa del Cinema di Roma 2022 dopo il già annunciato premio alla carriera per Russell Crowe assegnato per il XX di Alice nella Città non poteva mancare anche un premio assegnato dalla Fondazione Cinema per Roma. Il prescelto quest’anno è il grande sceneggiatore e regista premio Oscar James Ivory, che ritirerà il riconoscimento (forse dalle mani di Luca Guadagnino per cui ha scritto Chiamami col tuo Nome) e sarà protagonista di un’ampia retrospettiva: Maurice, Mr. e Mrs. Bridge, Quel che resta del giorno, Camera con Vista e il suo ultimo lavoro A Cooler Climate. Ci saranno gli incontri con il pubblico, ma non come eravamo abituati bensì con alcuni autori che presenteranno un loro film: Paolo Virzì, Luc Besson, James Gray, Mario Martone e Stephen Frears.
La Festa del Cinema di Roma 2022 è in programma all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone dal 13 al 23 ottobre.