Ferrari: quando si parla della casa automobilistica più importante in Italia, nessuno direbbe mai di no a un posto di lavoro lì dentro. E invece no… C’è chi ha rifiutato poiché la paga sarebbe stata troppo bassa.

Questa è la denuncia di un giovane meccanico di ventotto anni, Andrea Gianello, tornitore dell’azienda Bertolaso (leader mondiale fra i produttori di sistemi per l’imbottigliamento), cresciuto con la passione per i motori e col mito del cavallino rampante. A differenza di tanti suoi coetanei lui avrebbe avuto però l’occasione di coronare il suo sogno: lavorare nell’azienda automobilista più famosa al mondo. Come sono andate poi le cose?

Il ragazzo di Cologna Veneta dopo aver superato in maniera efficiente il test di selezione del personale con conseguente test in videoconferenza, il colloquio attitudinale in azienda e il colloquio finale con il caporeparto, è stato scelto dalla Ferrari come candidato ideale a ricoprire il ruolo per il quale il ragazzo si era candidato. Andrea si è recato così nella fabbrica di una delle case automobilistiche più celebri del mondo, ha avuto modo di vedere in anteprima i nuovi modelli di Ferrari e conoscere così il mondo che aveva sempre sognato. Purtroppo però a volte i sogni durano toppo poco…

Il rifiuto di Andrea Gianello

Il ventottenne, una volta giunto sul posto e aver parlato con il capo del personale, ha dovuto rifiutare l’offerta di lavoro: la paga che gli sarebbe dovuta spettare infatti, sarebbe stata troppo bassa. Al ragazzo sono stati offerti molti meno soldi rispetto a quelli che ad oggi guadagna grazie alla sua qualifica di meccanico specializzato: la Ferrari gli avrebbe dato 1.700 euro al mese lordi per lavorare su tre turni a settimana, a cui si sarebbero potuti aggiungere dei premi aziendali tra cui un premio produzione annuo di circa 12.000 euro. Uno stipendio che alletterebbe molte persone ma che per Andrea, carta e penna alla mano, non sarebbe bastato. Il ragazzo infatti ha calcolato anche i relativi costi di un eventuale trasloco in un’altra città: l’affitto di 600 euro mensile per la casa, escluso di utenze, sommato al costo della vita in generale e del trasporto per recarsi nel week end nella sua città natale per vedere i genitori e la sua ragazza.

L’Italia non è un Paese per giovani

Queste sono state le parole del giovane meccanico che, evidentemente si aspettava di più dalla casa automobilistica più celebre in Italia e nel mondo: secondo Andrea infatti si farebbe molta più carriera all’estero dove gli stipendi sono più alti nel suo settore e ci sarebbero più tutele anche per i giovani. Come sempre a rimetterci sono le nuove generazioni, costrette a dover scegliere tra carriera e famiglia… Nonostante la grande delusione, Andrea non smette di inseguire il suo sogno e credere che prima o poi lavorerà nella Formula1… Insomma, per ora l’Italia non è un Paese per i giovani lavoratori!