Dopo l’annuncio, nel consueto discorso alla nazione di Vladimir Putin, sul richiamare in servizio 300,000 riservisti dell’esercito russo sembra esserci una possibile fuga dalla Russia. I biglietti, infatti, per i voli da Mosca, verso Erevan e Istanbul tra le poche destinazioni con volo diretto sono esauriti. Lo scrive su Telegram la testata indipendente russa Meduza. I dati di Google Trends hanno mostrato un’impennata nelle ricerche degli spostamenti da Mosca verso la Georgia, la Turchia e l’Armenia, destinazioni che consentono ai russi di entrare senza visto.

Voli Russia, i primi dati sugli spostamenti

Intanto come riferito dai media a Belgrado, i pochi biglietti ancora disponibili hanno prezzi altissimi. Il biglietto più economico per la tratta da Mosca a Istanbul con scalo a Baku, della durata di 13 ore costava 1.154 euro. In mattinata i biglietti per tale volo erano ormai esauriti, come anche quelli per tutti gli altri voli verso Istanbul, Antalya e Tbilisi. La città serba rimane quindi la meta prediletta dai cittadini russi e da tanti imprenditori, vista la mancanza di sanzioni, che hanno scelto di spostare le loro attività.

Le prime dichiarazioni sulla vicenda dei voli dalla Russia

Intanto però l’avvocato e attivista per i diritti umani Pavel Chikov, ha dichiarato sul suo canale Telegram che il numero dei mobilitati potrebbe ben presto crescere, data la vaghezza del decreto legge. “Di fatto sarà il Ministero della Difesa della Federazione Russa a decidere chi, da dove e in che numero inviare i cittadini in guerra”. La Russia però oggi si è svegliata con poche certezze una di queste potrebbe essere relativa al traffico di cittadini russi, stanno circolando infatti dei video su Telegram che attestano come il termine fuga e la notizia in sé sia gonfiata dall’opinione pubblica.

L’intervento di Josep Borrel sulle successive sanzioni

Dopo l’annuncio da parte di Putin arrivano però le parole del capo della politica estera dell’Ue, Josep Borrell che parla di nuove misure restrittive, sia personali che settoriali. Annuncio fatto dopo la riunione d’emergenza dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea che anticipa per la stessa comunicazione una sessione formale.