Dopo quasi due anni e mezzo dalla pandemia molto è cambiato nelle nostre abitudini quotidiane. Sono cambiate anche le regole di comportamento di fronte al virus, se prima in piena emergenza adottavamo dei protocolli rigidi e severi per salvaguardare la nostra vita, oggi ne adottiamo altri in relazione al fatto che con il Covid-19 dobbiamo conviverci: certamente non fa più paura come i primi tempi ma è senz’altro teniamo alta la guardia. Dopo un lungo periodo come è naturale che sia si sono sviluppate delle varianti e man mano che andiamo avanti dobbiamo affrontarle tutte.
Ci sono sempre dei fronti, quelli del no, quelli del si, quelli dell’andiamoci piano perché non è ancora finita, politici a destra e a manca che si ergono a profondi conoscitori della scienza, quelli che per il solo gusto della competizione ostacolano verbalmente il ministro di turno che propone nuove indicazioni sui comportamenti da assumere, virologi che hanno visioni differenti dai colleghi e se le litigano in televisione.
Tra le persone comuni c’è ancora chi sostiene che il Covid non è mai esistito, chi invece non porta una ma due mascherine sovrapposte, perché magari è una persona che rientra nella categoria dei “cosiddetti” fragili ed è stata una delle vittime più a rischio. Insomma qui si vive ancora nell’incertezza, il mondo vive nell’incertezza.
Ci sono Paesi d’oltre America dove la pandemia è ancora in forte circolazione, luoghi più vicini a noi, del nostro vecchio continente dove il virus ha smesso di fare tragedie, ciò nonostante si contano ancora persone morte, molte tra gli anziani.
Qui da noi ormai è considerata come una influenza da gestire con attenzione maggiore, ma da gestire soprattutto per le varianti che si susseguono ogni tanto e che nella loro forma iniziale determinano un decesso inaspettato colpendo magari anche persone dallo stato di salute ottimale.
L’unica certezza che abbiamo, dunque è che il virus non è totalmente sconfitto, da ravvediamoci dal sostenere il contrario.
Fauci nuova variante: la risposta di Fauci alle parole di Biden
Accade, invece in America che il Presidende Biden durante un intervista rilasciata alla CBS sostiene:
“La pandemia è finita. Se guardi, nessuno indossa le mascherine. Tutti sembrano essere in ottima forma. Ed è per questo che penso che la situazione sia cambiata”
A frenare l’annuncio trionfalistico del presidente Usa Joe Biden, ‘Covid è finito’, è il suo consigliere medico capo, l’italo-americano Anthony Fauci, durante una chiacchierata con il Center for Strategic and International Studies.
….”è “improbabile” che gli Stati Uniti riusciranno a eradicare Covid-19 . Durante un colloquio con il Center for Strategic and International Studies il virologo ha detto: “Non siamo dove dobbiamo essere se vogliamo parlare di convivenza con il virus perché sappiamo che non lo elimineremo”. “La domanda che ci poniamo: ’Riusciremo a eliminarlo dal nostro Paese o dalla maggior parte del mondo?’ E la risposta è improbabile, perché è altamente trasmissibile e anche l’immunità indotta dal vaccino o dall’infezione è transitoria”.
Poi Fauci ha messo in guardia su “una nuova variante sospetta”, la Ba2.75.2, che è all’orizzonte.
Il direttore dell’Istituto nazionale delle malattie infettive Usa, che lascerà l’incarico a fine dicembre, ha fatto presente che chiaramente rispetto a due anni fa “si sta andando nella giusta direzione, ma i contagi sono ancora inaccettabilmente alti“. Ha concluso “vedremo con tutta probabilità una nuova variante emergere in autunno-inverno”.
Fauci, dal 1989 consulente di tutti i presidenti degli USA
Anthony Stephen Fauci (New York, 24 dicembre 1940) è un immunologo statunitense di origini italiane, noto per i suoi contributi nella ricerca sull’AIDS e altre immunodeficienze.
Ritenuto uno dei massimi esperti a livello mondiale nel campo delle malattie infettive e dell’immunologia, ha ricoperto il ruolo di consulente per conto di tutti i presidenti degli Stati Uniti d’America a partire da Ronald Reagan nel 1989.
Dal 1984 è direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, ente del Dipartimento della Salute statunitense specializzato nello studio delle malattie infettive e immunitarie e delle allergie. Nel 2020, durante la pandemia di COVID-19, Fauci è divenuto uno dei volti più importanti nella lotta al virus SARS-CoV-2, tanto da essere stato chiamato dal presidente Donald Trump a far parte della task force dedicata ad affrontare l’emergenza.