Scuola. Questa è la grande assente della campagna elettorale dei vari partiti che verranno votati proprio dentro gli edifici scolastici. Dopo due anni e mezzo di scuole a singhiozzo per la pandemia, e tre mesi di vacanze estive, si sperava che la scuola potesse ripartire a regime. Invece, causa elezioni, i bambini staranno ancora a casa. WeWorld e Mammadimerda lanciano la campagna social #scuolaNOseggio perché si finisca di usare le scuole come seggi elettorali. E per rimettere al centro dell’agenda politica proprio la scuola, che sembra sia stata dimenticata.

Nessuno sta mettendo al centro milioni di ragazze e ragazzi che ogni giorno siedono in quegli edifici che il 25 settembre ospiteranno le cabine di voto, ma la scuola non è solo un seggio elettorale. Ogni estate italiana per i genitori si trasforma in un incubo con i bambini lasciati ai nonni o ai campi estivi costosissimi ed addirittura genitori che si prendono ferie separate per poter badare a loro. Per questo, in occasione della riapertura delle scuole, WeWorld e Mammadimerda lanciano la campagna social “La scuola non è solo un seggio elettorale!” invitando tutti coloro che sentono propria questa battaglia a postare una foto sui social con questo hashtag. Martina Albini del Centro studi WeWorld è intervenuta su Radio Cusano Campus nella trasmissione “Che Musica Maestro!” con Arianna Caramanti e Lele Martinelli.

La campagna social

“Questa campagna nasce a seguito di un’altra iniziativa che abbiamo lanciato ad agosto scorso: noi crediamo che la scuola italiana necessiti di un cambiamento strutturale e sociale tra cui la rimodulazione del calendario scolastico che segue ancora il ciclo del grano: inizialmente le vacanze erano da maggio a ottobre, siamo arrivati a chiudere le scuole da giugno a settembre ma c’è molto altro da fare. Siamo stati travolti da testimonianze di famiglie che ci hanno detto di dover prendere ferie separate per badare ai propri figli durante l’estate o di dover ricorrere ai nonni o a centri estivi costosissimi. Siamo rimasti l’unico Paese europeo a chiudere le scuole per un periodo così lungo, facendo rischiare di far perdere tutto il bagaglio scolastico ai ragazzi che in tre mesi scordano buona parte di quello che hanno imparato durante l’anno scolastico. In Italia si investe soltanto il 4% contro la media europea del 5% per le scuole e questo dimostra che non c’è volontà da parte della politica di concentrarsi sulla scuola.”

ScuolaNoseggio

“Collaboriamo da tanto tempo con Mammadimerda e abbiamo deciso di unirci ancora una volta in questa battaglia ormai diventata imprescindibile: le testimonianze sono arrivate a noi e a loro e le raccoglieremo tutte all’interno di un Report che poi sottoporremo alle Istituzioni. Noi siamo presenti in tavoli di lavoro in cui si discute spesso di questi temi e continueremo a farlo, sappiamo che ci saranno interlocutori che ci ascolteranno ma ci vorrà tempo e le difficoltà non ci spaventeranno perché già sappiamo che ci saranno. Stiamo proponendo alcune strade che già hanno intrapreso altri Paesi europei e non è detto che vadano bene per il nostro: noi puntiamo sul modello francese che ha un periodo di vacanza di sei o sette settimane e si fermano per quindici giorni allo scadere di questi e poi si cerca di seguire il clima e si adattano le vacanze anche a seconda della situazione climatica in cui si trovano. Dalla nostra abbiamo anche il Pnrr che prevede di stanziare parecchi soldi per la scuola… Staremo a vedere se davvero verranno utilizzati oppure no!”