Domenica 25 settembre gli elettori sono chiamati a votare per il rinnovo delle Camere del Parlamento: si tratta di un voto anticipato dovuto alla crisi di governo, che non ha potuto trovare soluzione diversa dallo scioglimento delle Camere da parte del capo dello Stato ex art. 88 Cost. Il Parlamento che dovrà essere eletto sarà a “ranghi ridotti” in ragione della (intrinsecamente demagogica) riduzione del numero dei parlamentari operata con la legge costituzionale n. 1/2020: la Camera si compone ora di 400 deputati ed il Senato di 200 senatori elettivi (cui vanno aggiunti i senatori a vita e i senatori di diritto e a vita). Va precisato che 8 deputati e 4 senatori vengono eletti nella circoscrizione Estero.

Legge elettorale

La legge elettorale attuale, la legge n. 165/2017, contempla un sistema misto, in parte proporzionale e in parte maggioritario. Seppure sia cambiato il numero dei membri del Parlamento da eleggere rispetto a quando è stata approvata, questa legge è comunque applicabile, poiché, grazie a quanto disposto dalla legge n. 51/2019, può ora operare in buona sostanza indipendentemente dal numero di parlamentari da eleggere. La riduzione del numero dei parlamentari, inoltre, ha reso necessaria la rideterminazione dei collegi elettorali, che è stata effettuata con il decreto legislativo n. 177/2020, adottato in forza di un delega contenuta nella stessa legge n. 51/2019; pertanto, ora, sul territorio nazionale, i 5/8 dei parlamentari vengono eletti con sistema proporzionale a liste bloccate ed i 3/8 con sistema maggioritario in collegi uninominali.

Elezione senatori

Altra novità delle imminenti elezioni è data dal fatto che per la prima volta per eleggere i senatori potranno votare tutti i cittadini maggiorenni: in forza della modifica del primo comma dell’art. 58 Cost. operata con legge costituzionale n. 1/2021, infatti, il voto per il Senato non è più riservato in via esclusiva a chi abbia superato il venticinquesimo anno di età. Se la legge elettorale ha un pregio, ebbene questo consiste nella facilità di espressione del voto. Basta infatti scrivere una croce sul simbolo della lista prescelta per destinare il proprio voto e alla lista e al candidato nel collegio uninominale sostenuto appunto da quella lista. È anche possibile mettere la croce sul nominativo del candidato nel collegio uninominale: in questo caso i voti ricevuti dal candidato saranno poi ripartiti proporzionalmente fra le liste che lo sostengono sulla base delle percentuali che avranno conseguito in quel collegio. Gli elettori riceveranno due schede una per la Camera ed una per il Senato; la modalità di voto è la stessa: attenzione a non sovrapporre le due schede quando si esprime il voto con la matita consegnata dagli scrutatori assieme alle schede. È importante recarsi alle urne; la Costituzione definisce l’esercizio di voto un «dovere civico» ed al contempo un «diritto» (art. 48 Cost.): la conquista di questo diritto è costata non poco anche in termini di vite umane. Magari il 25 settembre, per recarsi al seggio, è bene portare con sé, oltre che naturalmente la tessera elettorale ed un documento di identità, anche una mascherina FFP2: grazie ai vaccini la situazione è decisamente migliorata, ma il coronavirus, purtroppo, continua a circolare.

Federico Girelli

Professore di Diritto Costituzionale

Università Niccolò Cusano di Roma