Corteo dei lavoratori di Ansaldo Energia questa mattina a Genova. I Sindacati: “Vogliamo una risposta entro 20 giorni, altrimenti di nuovo in piazza ancora più arrabbiati”. Il Prefetto domani parlerà con il ministro dell’Economia Daniele Franco in occasione della giornata di apertura del Salone Nautico.

È partito dopo le 8.30 il corteo dei lavoratori di Ansaldo Energia, indetto dalla Rsu dell’azienda che ha raggiunto verso le 11.30 la prefettura di Genova.

Prima c’è stata l’assemblea, poi i lavoratori, circa un migliaio, sono partiti in corteo dalla sede di via Lorenzi, a Campi, in direzione del ponte di Cornigliano con l’obiettivo poi di arrivare fin sotto la prefettura. 

“La ricapitalizzazione da parte di Cassa depositi e prestiti, a 50 giorni dalla richiesta aziendale, non è ancora avvenuta: ad oggi nemmeno un euro è stato versato dall’azionista di maggioranza, nelle mani del Governo, per far fronte ai gravi problemi di Ansaldo Energia”. È questo, quanto emerso dopo la riunione fra i sindacati e il management di Ansaldo Energia.

Il Prefetto, Renato Franceschelli, ha sottoscritto l’impegno di farsi portavoce delle istanze presentate oggi dai lavoratori. Sul verbale si legge: “Il Prefetto, nel riconoscere l’interesse strategico a livello economico, lavorativo e storico per Genova della realtà industriale di Ansaldo, si impegna a rappresentare al Governo le richieste avanzate assicurando la massima attenzione sulla vertenza in questione aggiunge che in occasione della cerimonia di inaugurazione del salone nautico di domani si farà ulteriormente portavoce con il ministro Franco delle istanze oggi rappresentati”.

I metalmeccanici e i sindacati sul posto questa mattina hanno però ribattuto, minacciando una nuova protesta tra 15, 20 giorni: “Se la situazione rimarrà questa, saremo costretti a ritornare qui e la tensione sarà assicurata”.

Corteo dei lavoratori Ansaldo: “Non devono essere i lavoratori a pagare il conto di questa situazione”

La situazione è tesa già da diverse settimane, infatti, il 2 Agosto mille lavoratori avevano manifestato con un corteo dallo stabilimento di Cornigliano verso il casello di Genova Ovest, dove avevano poi bloccato il casello autostradale in ingresso e in uscita.

“Il primo passo oggi è la Prefettura, dice Nicola Appice della Fim Cisl, vedremo che risposte ci verranno date e decideremo di conseguenza. Ovviamente siamo disposti a lottare e ad andare avanti per garantire il lavoro a quest’azienda. Non devono essere i lavoratori a pagare il conto di questa situazione. Se la situazione non migliora sarà inevitabile la cassa integrazione”.

“Sulla ricapitalizzazione di Cassa Depositi e Prestiti non c’è evidenza su tempi e quantità economica che per noi deve servire anche per investimenti strutturali e per la ricerca e sviluppo per migliorare i prodotti esistenti e crearne dei nuovi per gestire un mercato quello dell’energia in continuo cambiamento”, ha detto Christian Venzano, il segretario generale Fim Cisl Liguria.

“Sullo scarico di lavoro per l’anno 2023 il quadro di Ansaldo Energia è davvero drammatico anche se leggermente migliorato rispetto alle previsioni iniziali ma questi sono i dati peggiori degli ultimi 20 anni. Da questa situazione non devono rimetterci le lavoratrici e i lavoratori. L’azienda ha spiegato che la congiuntura in atto, tra guerra, aumento dell’energia e speculazione del gas, ha generato questa grave situazione che genera incertezza in tutta l’Europa nel mercato di riferimento e di fatto ha fermato la transizione in Italia, con la dichiarazione del Ministro Cingolani con lo stop delle tre centrali firmate e della quarta verso la firma. Questo però è inaccettabile”.

Le parole di Giovanni Toti                        

Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti ha commentato la situazione: 

“Ansaldo Energia è una grande risorsa per il sistema industriale italiano e lo sarà ancora di più per la divisione nucleare, visto che verso l’energia nucleare dovrà andare il nostro paese e l’Europa nel prossimo futuro. Non appena terminata questa crisi legata al costo del gas, auspico che un prodotto straordinario realizzato da Ansaldo Energia come le turbine possa tornare ad essere protagonista del mercato. Occorre che l’azionista Cassa Depositi e Prestiti, dopo l’uscita del capitale cinese, si appresti ad un piano di rilancio e sostegno dell’azienda nel medio e lungo periodo: questo è quello che chiediamo come istituzioni del territorio”.

“Penso sia chiaro a tutti che rinunciare ad un patrimonio industriale come Ansaldo Energia, prosegue Toti, sarebbe miope per il nostro paese e quindi sono ottimista di avere risposte da Cassa Depositi e prestiti. È evidente che questi sono giorni paralizzati per il Paese dalla campagna elettorale e da un risultato atteso per domenica prossima, certamente sarà uno dei primi temi in agenda per il prossimo governo”.