“L’idea di cedere ai ricatti di Putin è fuori dal mondo, spero che il voto del 25 settembre sia anche un voto su questo cioè che gli italiani non votino per gli amici di Putin”, lo ha dichiarato il segretario del Pd, Enrico Letta

Elezioni 2022, Letta: “ Putin partecipa al voto del 25 settembre”

Enrico Letta ha inoltre affermato:

Putin partecipa al voto del 25 settembre e sarà il primo a guardare al risultato, e a cercare di capire se sarà positivo o negativo per lui. Se vincerà la destra Putin sarà il primo a festeggiare. 

E ha aggiunto:

O si sta di qua o si sta di là, o con Putin o con l’Europa. La destra italiana è profondamente ambigua su questo tema e questo è un fatto molto negativo per il nostro Paese perché l’Europa non sarà ambigua.

Quindi, il numero 1 dem ha parlato di lavoro e come favorire la crescita occupazione in Italia:

La nostra priorità oggi è il lavoro, l’abbassamento delle tasse sul lavoro. Completiamo la campagna elettorale con una fortissima spinta della nostra agenda sociale in particolare sul tema dell’abbassamento delle tasse del lavoro, che vuol dire rendere possibile per ogni lavoratrice e ogni lavoratrice alla fine dell’anno una quattordicesima in più, grazie a salari più alti, salari più solidi, dovuti a questa scelta che facciamo. Il primo consiglio dei ministri dopo le elezioni per noi vuol dire impostare una legge di bilancio subito con questa riduzione della tasse sul lavoro.

Attaccando sul fronte flat tax, tanto annunciata dal centrodestra:

Questo sarebbe secondo noi il migliore segnale, rispetto ad una proposta della destra che è tutta basata su questa idea della flat tax generalizzata per tutti che vuol dire solo dare di più a chi hi già di più e francamente non è questo il metodo su cui noi immaginiamo una riforma fiscale. Per noi invece ridurre le tasse sul lavoro è la cosa principale.

Stop auto a benzina e diesel, Salvini dice no

Non è un mistero che il numero uno del Carroccio sia fortemente contrario a passare ai motori elettrici, che, spiega, “ci legherebbero mani e piedi alla dittatura cinese“. E da tempo, insieme ai vertici del partito, sta portando avanti una battaglia aspra e feroce contro la linea tracciata dall’Unione Europea. Una posizione di forte critica che Salvini è tornato a ribadire quest’oggi, durante un incontro pubblico a Rivoli, nel Torinese. Dopo essersi scagliato contro la decisione di Bruxelles, ha annunciato di stare preparando le contromisure.

Per la precisione, un referendum su scala nazionale, per chiedere agli italiani se siano d’accordo o meno con questo stop auto a benzina e diesel. Queste le parole pronunciate dal leader della Lega: 

I geni dell’Europa hanno approvato una norma che mette fuori legge le auto a benzina e diesel dal 2035. E’ una follia, perché significa distruggere il settore dell’auto in Italia. Significa licenziare a Torino per dare lavoro a Pechino. E allora cosa propone la Lega? Se ci darete la forza per andare al governo, indiremo in Italia un bel referendum popolare per bloccare questa follia.