Violenze sulle donne in un Convegno organizzato da Dire Donna Oggi e Cusano Media Group alla Camera dei Deputati
Dire Donna Oggi e Cusano Italia TV sono scese in campo per approfondire tematiche relative alle diverse forme di violenza esercitate sulle donne. Lo hanno fatto in un convegno alla Camera dei Deputati. Il problema della violenza di genere è stato affrontato da angolature diverse in un’ottica interdisciplinare, a partire dalle origini della violenza fino al riconoscimento dei suoi tipi e delle sue caratteristiche per l’attivazione di adeguate azioni di contrasto. Il tutto con un parterre di grande eccellenza con donne impegnate in prima battuta nel combattere questo fenomeno.
L’Onorevole Anna Rita Tateo (Commissione Giustizia)
“Ci siamo resi conto che le disposizioni normative in Italia in materia di violenza ci sono e sono all’avanguardia, ma molto spesso queste leggi non vengono applicate. Il codice rosso è uno dei primi provvedimenti, ma non c’è conoscenza da parte delle associazioni delle procedure e di come possa esser applicato. Uno dei pochi tribunali che accoglie le donne che subiscono violenze è quello di Pescara. Molto spesso le donne non denunciano e hanno paura, oggi dobbiamo fare rete, questa la grande problematica. Le associazioni fanno un grande lavoro sul territorio, ma nel prossimo Governo dovremo fare di più”.
In una prospettiva trasversale, dunque, sono state trattate tematiche relative all’importanza della prevenzione, della formazione e dell’avvio di politiche lavorative adeguate, al fine di proporre azioni sistematiche che puntino a coniugare interventi di carattere culturale, sociale, economico, sanitario. Tra le altre è intervenuta Souad Sbai che ha parlato di integrazione sociale e di passi ancora da fare. Oltre a esponenti della politica, della cultura, sono intervenute rappresentanti del mondo dell’imprenditoria femminile.
Vincenza Frasca, Vice Presidente di Confimi
“Le imprese femminili incontrano delle difficoltà. Circa il 3% chiude nell’anno della costituzione, dopo 5 anni la percentuale sale al 35%, ci sono delle barriere. In prima battuta non possono accedere al credito. Non tutte le imprenditrici hanno capitale proprio e bisogna dialogare con le banche. Non si diventa imprenditore, è un talento, si deve avere visione futura”.