Italexit, raccolta firme in Molise: la lista presentata dal partito di Gianluigi Paragone è stata esclusa dalla Corte d’appello di Campobasso per la mancanza delle 750 sottoscrizioni necessarie. Verdetto confermato dalla Cassazione alla quale Italexit ha fatto ricorso. Proprio sulla lista presentata in Molise il quotidiano online Fanpage.it pubblica un’inchiesta nella quale denuncia firme di persone decedute autenticate da un senatore, segnature doppie, moduli senza firme. Scrive il giornale:

“La Corte d’appello di Campobasso ricusa la lista di Italexit del Molise perché nonostante a sottoscriverla ci siano 818 firme, i certificati elettorali presentati sono appena 643, ben al di sotto del numero richiesto per legge, che è di 750. Il controllo del tribunale si ferma al dato oggettivo, senza indagare sul perché sia stato impossibile allegare alla documentazione gli altri certificati mancanti”.

Italexit, raccolta firme in Molise di persone decedute. L’inchiesta di Fanpage

Fanpage nell’articolo pubblicato il 20 settembre spiega che ha avuto la possibilità di “visionare nella loro interezza i moduli presentati per le liste della Camera, tramite un controllo a campione. Abbiamo individuato tre casi in cui i firmatari risultano deceduti, prima del giorno in cui avrebbero dovuto compilare il documento necessario per le elezioni. Il primo caso è quello di un uomo morto il 31 luglio 2022; il secondo riguarda una persona deceduta il 19 aprile 2021; il terzo è quello di una signora venuta a mancare addirittura più di quattro anni fa, il primo di aprile 2018. Tutti e tre questi nominativi presentano delle firme, apposte nello spazio riservato, ma mancano dei certificati d’iscrizione alle liste elettorali”.

Continua il pezzo:

I moduli che contengono le tre sottoscrizioni di persone decedute, come tutti gli altri presentati in Molise, sono autenticati con firma e timbro del Senato il 20 e il 21 agosto dal senatore William De Vecchis. In qualità di parlamentare, secondo quanto previsto dalla legge, De Vecchis agisce in qualità di pubblico ufficiale. Nello specifico, la dicitura sottoscritta dal senatore sotto ogni modulo è la seguente: ‘Certifico che sono vere e autentiche le firme apposte IN MIA PRESENZA (maiuscolo nostro ndr) dagli elettori sopra indicati, da me identificati con il documento segnato a margine di ciascuno’. Per un pubblico ufficiale, la falsa attestazione di autenticità delle sottoscrizioni delle liste elettorali si configura come reato”.

Fanpage.it poi racconta che quello dei firmatari deceduti è il caso più eclatante ma non l’unico indizio di irregolarità degli elenchi presentati da Italexit in Molise:

Abbiamo riscontrato più di dieci casi di persone che hanno firmato per due volte, in due moduli diversi, entrambi relativi alle liste per la Camera. Tra questi, nove identici nominativi, con corrispettivi dati anagrafici, si trovano sia nel fascicolo n. 57, sia nel n. 23. Le firme in calce ai nomi presenti nei due elenchi, inoltre, sono graficamente molto differenti tra di loro. Pure qui, il tutto è autenticato dal senatore De Vecchis. E ancora il modulo numero 42, presenta 16 nomi e relativi dati, ma nessuna firma scritta negli spazi appositi per le sottoscrizioni, nonostante anche in questo caso il senatore De Vecchis certifichi che le firme (in realtà assenti) sono vere, autentiche e apposte in sua presenza. Ci sono poi altre anomalie, non sufficienti però a dire con certezza che si tratti di sottoscrizioni false: ad esempio, all’interno di una firma, il nome proprio è stato confuso con un altro, e corretto successivamente con una evidente cancellatura. In altri casi, nomi o date di nascita inserite negli elenchi non coincidono con quelli presenti sui relativi certificati elettorali. È quanto accade per esempio con un signore, che sul modulo e nella firma sottostante è identificato come Rino, ma da certificato elettorale risulta chiamarsi Remo. Non siamo in grado di dire se si tratti di un nome copiato male o di un raro caso di amnesia, che ha portato l’uomo a dimenticarsi come si chiamasse al momento di firmare.

La reazione dei parenti dei firmatari defunti

Scrive ancora il sito d’informazione:

“I parenti dei tre sottoscrittori deceduti, contattati da Fanpage.it, lamentano le irregolarità di cui li mettiamo al corrente come delle ingiustizie inflitte a persone che non possono più difendersi: ‘Mio marito è morto da due anni – ci racconta un’anziana signora – in vita non si è mai occupato di politica’. La nipote di uno dei firmatari defunti annuncia un’azione legale contro i responsabili: ‘Mio nonno è morto il 31 luglio, era analfabeta, non sapeva nemmeno firmare. Voglio andare in questura e sporgere denuncia, perché è una truffa ai suoi danni’. ‘Mia madre è morta da quasi cinque anni – sottolinea la figlia di un’altra sottoscrittrice – Provvederò legalmente. Mi dà fastidio quando mi toccano i parenti morti, specialmente i genitori’.

La difesa di Gianluigi Paragone

Fanpage.it spiega di aver intercettato il leader di Italexit in occasione di un convegno a Roma per, riporta l’articolo, per una replica.

“Tra il microfono e il leader di Italexit si frappone subito Mauro Gonnelli, che senza presentarsi o qualificarsi dice brusco: ‘No, il Molise lasciamolo stare’. ‘Non ne voglio parlare’, glissa il senatore William De Vecchis, il cui timbro certifica le presunte firme irregolari. ‘In Molise la vicenda è chiusa, in fase di presentazione ci hanno detto che le firme non erano sufficienti’, prova a spiegare Paragone. Davanti alle evidenze delle irregolarità, il leader di Italexit contrattacca, parlando di una diffida inviata da Italexit contro una persona sul territorio, che da delegato di lista del partito avrebbe provato ad alterare la liste dei candidati“.

Noi di Tag24.it abbiamo chiesto una spiegazione al senatore di Italexit William De Vecchis che ci ha risposto: “Non serve”.