La Juve pensa a rivoluzionare l’assetto societario per cambiare la rotta e valuta anche l’ipotesi di un nuovo direttore sportivo. I bianconeri sono in grande difficoltà dall’inizio della stagione, ma pensano anche che il problema non sia relativo soltanto alle scelte fatte in questo campionato, ma già in passato dal primo post Allegri. Nel corso di questi anni sono infatti state portate a termine alcune operazioni di mercato che non hanno poi pagato: De Ligt in primis, acquistato per quasi 90 milioni di euro, ma anche Cristiano Ronaldo, che ha avuto un notevole peso specifico per le casse bianconere prima di andare via. Per questo motivo allora la Juventus vorrebbe cambiare e adottare un’altra linea, magari affidandosi a dirigenti che nel corso di questi anni si sono distinti in società meno blasonate, dove hanno lavorato con budget inferiore ma trovando calciatori importanti poi diventati un tesoro per le rispettive società. Al momento è solo un’ipotesi che il club bianconero sta valutando, ma non è improbabile che nel futuro prossimo – oltre a discutere della posizione di Massimiliano Allegri (che a oggi rimane confermato) – potrebbe anche adottare un’altra linea societaria e cambiare un po’ il modus operandi degli ultimi anni.

Juve, chi potrebbe essere il nuovo direttore sportivo? Tre i nomi

La Juve pensa dunque a un cambiamento radicale e forte, ma soprattutto significativo per una società che raramente si è affidata a dirigenti in rampa di lancio o comunque non ancora affermati. Visti però gli ultimi risultati e il lavoro fatto sul mercato negli ultimi anni, potrebbe diventare una seria ipotesi. Tra i nomi a cui la Juve starebbe pensando ci sono quelli di Igli Tare, Gianluca Petrachi e Giovanni Sartori. Tutti e tre, nelle rispettive squadre in cui sono stati negli ultimi anni, hanno portato a casa risultati importanti in termini economici, acquistando a prezzo molto basso dei calciatori oggi dal valore elevato e comunque richiesti sul mercato. La strategia, dunque qualora la Juve dovesse cambiare, sarebbe quella di affidarsi a dirigenti in grado di lavorare anche con risorse economiche contenute e scovare talenti dal prezzo inizialmente basso. Tare, ormai direttore sportivo della Lazio dal 2009, ha acquistato a cifre irrisorie o addirittura a parametro zero diversi calciatori importanti: da Milinkovic-Savic a Keita, passando per de Vrij, Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson. Gianluca Petrachi è invece attualmente svincolato dopo l’esperienza – finita non benissimo – con la Roma. Petrachi si è però distinto negli anni soprattutto con il Torino, dove ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo dal 2010 al 2019. Durante la sua gestione, al Torino sono arrivati a cifre contenute calciatori del calibro di Immobile, Bremer, Belotti e Darmian, alcuni poi rivenduti a cifre importanti.

Il profilo di Giovanni Sartori

Giovanni Sartori ha invece diverse esperienze significative alle spalle: la prima è quella con il Chievo di Campedelli, dove con un budget irrisorio ha portato a casa nel corso degli anni importanti risultati come una storica promozione in Serie A, ma anche una qualificazione ai preliminari di Champions League. Nel 2014 è diventato responsabile dell’area tecnica dell’Atalanta, contribuendo in maniera significativa al “miracolo atalantino” e ottenendo due qualificazioni in Europa League e addirittura tre in Champions League, raggiungendo i quarti di finale nel 2019/20 post stop per Covid e uscendo solo con il Paris Saint-Germain finalista all’ultimo minuto. Dal maggio 2022 è il responsabile dell’area tecnica del Bologna, squadra con cui adesso sta provando a ripetere quanto di buono fatto negli ultimi anni.