In Vietnam sta tornando la propaganda fatta con gli altoparlanti. E’ questa la notizia che è trapelata da Hanoi, capitale dello stato e seconda città per grandezza. La decisione presa dall’amministrazione municipale, che porta alla mente dei momenti orribili.
Un passo indietro per il Vietnam
Hanoi, città con otto milioni di abitanti, si presenta particolarmente rumorosa a causa del traffico, dei numerosi cantieri e dall’alta densità abitativa. Nonostante quindi gli altoparlanti rappresentino un’ulteriore sorgente di inquinamento acustico, l’amministrazione cittadina e il partito comunista nazionale ritengono gli altoparlanti un metodo efficace ed affidabile per comunicare con un ampio pubblico.
Questo sistema venne installato per la prima volta negli anni 70, durante la guerra contro gli Stati Uniti. La sua funzione, oltre a quella di annunciare eventuali bombardamenti, era di rafforzare lo spirito patriottico verso il Vietnam in un momento decisamente non facile. Dopo il ritiro delle truppe statunitensi, il sistema di altoparlanti venne “riconvertito” per dare consigli comportamentali, avvertimenti e varie comunicazioni locali.
Negli ultimi anni e nello specifico nel 2017, il sindaco Nguyen Duc Chung annunciò lo smaltimento dell’intera rete oramai obsoleta. Tuttavia, durante gli anni della pandemia furono nuovamente impiegati per messaggi quali ad esempio il rispetto del distanziamento e l’utilizzo delle mascherine. Il progetto del nuovo sindaco eletto recentemente andrebbe a ribaltare la decisione del 2017. È stato infatti deciso di rimettere in funzione gli altoparlanti e di installare una nuova rete per coprire l’intera città entro il 2025. L’obiettivo, a quanto pare, sembrerebbe essere quello di aumentare potere e controllo delle autorità locali sulla popolazione.