Cicloturismo, pescaturismo, enoturismo… e da oggi anche l’apiturismo, nuova frontiera del turismo sostenibile. L’apiturismo è un nuovo modo di fare vacanza: sano, ecologico e sostenibile, alla scoperta delle moltissime aziende locali sparse su tutta la Penisola che producono miele. Un nuovo interesse dunque, emerso dalla ricerca “Italiani e miele: immagine, acquisto e consumo”, organizzata a Montelupone da ApiMarche 2022, storica manifestazione degli apicoltori marchigiani.

Turismo sostenibile: i numeri dell’apiturismo

Questa nuova tipologia di turismo sostenibile ha numeri di tutto rispetto. Per quanto riguarda gli acquisti, il 7 percento di chi va in vacanza ha acquistato almeno una volta il miele, mentre il 13 percento dei consumatori abituali lo acquista ogni volta che va in vacanza. Tra i canali di acquisto il 70 percento preferisce comprare direttamente dagli apicoltori e produttori locali, scelti per genuinità, sostenibilità, qualità e garanzia di buon trattamento delle api. Gli ultimi dati dimostrano, inoltre, che 9 consumatori su 10 vorrebbero un maggior contatto con gli apicoltori, a testimonianza della crescente necessità di conoscenza e di interesse verso l’apicoltura.

La passione per il miele

I consumatori appassionati di miele sono soprattutto uomini tra i 50 e i 65 anni: il 36 percento fa turismo sostenibile con vacanze mirate alla ricerca di aziende produttrici di miele che permettano di conoscere meglio il mondo delle api, sperimentare come si pratica l’apicoltura e comprendere quanto le api siano fondamentali per la nostra esistenza e per quella del pianeta, partecipando a coinvolgenti esperienze.

La principale caratteristica di una vacanza apituristica, dunque, è avere un contatto diretto con la natura mentre chi non conosce questa tendenza è spinto dalla curiosità di effettuare esperienze uniche. D’altronde il 90 percento degli intervistati consuma il miele a colazione e la stragrande maggioranza ha un’opinione pressoché omogenea sul prodotto: puro e artigianale, salutare e naturale. Gli stessi sostengono che il miele e la sostenibilità abbiano un legame fortissimo tra loro: si tratta di un alimento privo di lavorazione e prodotto in un ambiente naturale e spesso incontaminato, lontano dai centri urbani. Il 63 percento chiede anche una maggiore protezione delle api mentre il 24 percento ritiene importante far conoscere il mondo del miele, informando e sensibilizzando i consumatori.

Le città del miele

A proposito di turismo sostenibile e apiturismo, Un ruolo importante nella diffusione del mondo delle api è quello delle Città del Miele, che ogni anno promuovono l’agenda di “Andar per miele”, 21 appuntamenti in 17 città di 12 regioni italiane, con una frequenza stimata intorno a 400mila persone che si muovono motivate dal miele. Anche la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ha sottolineato il ruolo che l’associazione riveste proprio nel promuovere in modo efficace il miele, gli eventi e i luoghi da scoprire e visitare di ogni singola città e del territorio dove sorge. Grazie all’associazione, infatti, si viaggia da nord a sud del Paese tra feste, sagre, fiere e incontri per degustare e conoscere i prodotti dell’alveare e le ricette locali di oltre 60 tipologie di miele, alcune delle quali uniche al mondo, poco conosciute e molto pregiate, come il corbezzolo della Sardegna, il rododendro delle regioni di montagna, il miele al girasole del centro Italia e all’arancio e all’eucalipto delle regioni del Sud.

Le Città del Miele, tra l’altro, nell’apiturismo coinvolgono non soltanto gli apicoltori locali ma tutto il territorio e realtà ben integrate come “La Strada del miele tra Liguria e la Lunigiana” e il Parco del Gran Sasso con l’apertura di una mieloteca e un apiario didattico.